Povegliano, ipotesi di lista unica

Nel centrosinistra spuntano due papabili, in ritardo Lega ed ex Pdl

POVEGLIANO. A Povegliano alle urne rischia di presentarsi solo una lista. L’attuale maggioranza infatti è l’unica a dare già per certa la propria partecipazione alle elezioni. Gli altri invece sono rimasti ai blocchi di partenza, dopo la bocciatura del referendum sulla fusione. «Sinceramente ci aspettavamo un esito diverso», ammette Ermanno Zanatta, «quindi al momento non abbiamo ancora parlato delle elezioni». Anche la Lega Nord è piuttosto in ritardo, «non abbiamo deciso se ci saremo e in che forma» conferma anche Manuele Manzan, coordinatore locale della sezione. Il punto è proprio questo: mai prima d’ora si era messa in dubbio la partecipazione alle elezioni. Semmai si parlava di trattative, di attesa, ma oggi non è detto che il centrodestra diventi una possibilità di scelta per gli elettori. Pierangelo Soligo, candidato sindaco 5 anni fa, si è da poco dimesso, e la bocciatura del referendum ha lasciato le opposizioni spiazzate. Alla fine, anche complice il fatto che non c’è esattamente una ressa per entrare in consiglio comunale, è probabile che almeno la Lega Nord riesca a fare una lista, anche all’ultimo momento. Altrimenti lascerebbe il Comune in mano agli avversari del centrosinistra, senza nemmeno la possibilità di controllarne i lavori. Il centrosinistra sembra molto più avanti. In lizza per la candidatura a sindaco ci sono il vicesindaco Paolo Vidotto e l’assessore alle politiche sociale Paola Mariani. Sarebbero loro due ad avere dato la disponibilità per il dopo dopo Zappalorto. L’attuale maggioranza sembra destinata a presentarsi compatta, con tutta la giunta in lista. «Non è ancora stato scelto il candidato ma il gruppo è unito», conferma Sergio Zappalorto che giunto al secondo mandato dovrà lasciare il posto a qualcuno altro, «se non ci fosse nessun’altra lista significherebbe da una parte che si da un giudizio positivo al nostro lavoro, ma dall’altra costituirebbe certo un limite per la partecipazione democratica». Zappalorto, reduce dalla delusione della sconfitta al referendum, comunque ha già annunciato che non entrerà nemmeno in lista. (f.c.)

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