Poste, consegna a giorni alterni I sindaci vanno in Regione

VALDOBBIADENE. Poste italiane, ci risiamo. Dopo il polverone alzatosi nel febbraio 2015 in seguito alla decisione unilaterale di chiudere alcuni uffici postali periferici di ben 12 Comuni trevigiani, scongiurata grazie al ricorso al Tar del Lazio che aveva dato ragione agli enti di Marca in quanto era mancata la concertazione tra Poste e enti locali, nello scorso mese di gennaio una nuova informativa aveva segnalato l'imminente riordino del servizio di recapito della posta con la conseguente consegna della corrispondenza agli utenti a giorni alterni. La prima risposta alla segnalazione nel Quartier del Piave era arrivata a febbraio dal primo cittadino del Comune di Tarzo, Gianangelo Bof, che aveva prontamente presentato ricorso affidando la difesa degli interessi del Comune per oltre 10 mila euro di spesa. Un'iniziativa isolata per un caso che invece si estende a gran parte dei Comuni della Provincia di Treviso e della Pedemontana in particolare. Anche gli enti di Valdobbiadene e Segusino, poi, tramite i rispettivi sindaci Luciano Fregonese e Guido Lio, avevano fatto sentire la propria voce coinvolgendo l'Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana per essere rappresentati al tavolo di concertazione tra Regione Veneto, Associazione nazionale Comuni italiani e Poste italiane. L’appuntamento è slittato al prossimo 4 maggio a Venezia in Regione per cercare di comprendere le ragioni di un forte cambiamento nel recapito di un territorio vasto, tavolo al quale chiedono di partecipare anche i rappresentanti del sindacato che tutela i lavoratori di Poste italiane. «Chiediamo di sedere anche noi al prossimo tavolo di concertazione - spiega il segretario regionale della Failp Cisal (Federazione autonoma italiana lavoratori postelegrafici), Marcello Caravello - per fare il punto della situazione e per sostenere l'Associazione dei Comuni della Marca Trevigiana nell'informare il territorio mobilitando i sindaci che ancora non si sono dimostrati interessati alla questione». Il nodo si chiama recapito postale a giorni alterni, vietato dall'Unione Europea, ma già attivato nel Bellunese e nel Vicentino con forti disagi per gli utenti: se fino ad oggi la posta viene consegnata cinque giorni su cinque, con il riordino del servizio le zone interessate saranno servite ogni due o tre giorni con un doppio accumulo della corrispondenza che in certi casi potrebbe essere consegnata anche soltanto una volta a settimana.
Gianluca Renosto
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