Portobuffolè, affiora il cimitero di pecore

Il cimitero delle pecore. Lo hanno definito anche così, coloro che si sono imbattuti ieri a Pra’ de Gai, sia in territorio veneto che friulano di Prata di Pordenone, negli animali morti. Le carcasse, si parla di centinaia e forse 700, sono emerse l’altro giorno, quando si sono ritirate le acque del Rasego, il canale di scolo che serve al Livenza per sfogarsi nell’immensa pianura di Pra’ de Gai. Le carcasse delle pecore verranno recuperate domani mattina, con l’ausilio di una ditta specializzata, grazie al tempestivo intervento dell’Ulss 10. Gli animali morti potrebbero essere soggetti infatti a focolai improvvisi di varia natura, ed è meglio, quanto prima, correre ai ripari e portare via gli animali morti. Il gregge è stato sorpreso dalla piena del Livenza e del Rasego all’inizio dell’emergenza maltempo, quando si è capito, 8 giorni fa, che l’ondata di pioggia e di acqua non sarebbe stata normale, bensì eccezionale. Così si è provveduto a salvare il salvabile, nelle prime giornate della settimana, con l’assistenza al gregge di pecore e ai suoi pastori. Alcune pecore hanno trovato la morte nel modo più atroce. Infatti erano riuscite a raggiungere la sponda della strada provinciale Pordenone – Oderzo, ma non sono riuscite a trovare la salitella che conduce all’arteria, una strada bianca evidentemente già invasa dall’acqua. (r.p.)
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