Portavoce di Muraro pro-Tosi, è bufera

Sant’Artemio, Il capo di gabinetto Franca Tonello inneggia su Facebook all’eretico veronese. Da Re: «Non doveva farlo»
Di Alessandro Zago

Il capo di gabinetto della Provincia sponsorizza su Facebook la campagna elettorale di Flavio Tosi: scoppia l’ennesima bufera nel Carroccio, con il segretario provinciale Toni Da Re, bossiano doc, a tuonare: «Certe uscite meglio evitarle».

Ma cosa è successo? Basta andare su internet, nel social forum Facebook, sul profilo di Franca Tonello: vi compare subito uno striscione inneggiante a Flavio Tosi, sindaco di Verona, l’«eretico» veneto della Lega, corrente Maroni, ossia antibossiana, che sta prendendo sempre più piede anche in una Marca storicamente bossiana grazie a nomi come lo stesso segretario regionale Gianpaolo Gobbo e Da Re.

Lo striscione immortalato a un comizio recita: «Semo Tosi coi Maroni», che letto in dialetto non ha certo bisogno di traduzione. Ma c’è di «peggio»: a fianco della foto dello striscione c’è pure, in bella vista, il simbolo della lista civica che Tosi vuole mettere in campo per le elezioni comunali di Verona di maggio a dispetto del veto dei vertici veneti del Carroccio, su input di Bossi, che non può più vedere Tosi. Un Tosi che vuole anche sfilare a Gobbo la segreteria regionale. Il simbolo è un cerchio a due colori con dentro la scritta «Lista Tosi Per Verona». Il problema è che le due esternazioni di «tosismo» acuto non compaiono sul profilo Facebook di un segretario di sezione padano o di un consigliere comunale leghista. Ma appunto sul profilo della Tonello, che è il capo di gabinetto della Provincia di Treviso, pagata dal contribuente, nomina imposta a suo tempo dal presidente Leonardo Muraro nonostante il fioccare delle polemiche in merito alle sue competenze e ad alcune consulenze, polemiche fioccate anche per il fatto che sempre la Tonello ha condotto in prima linea la campagna elettorale di «Razza Piave», la personalissima lista elettorale di Muraro alle scorse provinciali. E ora la Tonella, forse perché lo stesso Muraro si sta avvicinando sempre più a Maroni, fa professione di fede per l’asse Maroni-Tosi. Tutto lecito? Forse no, quanto a opportunità rispetto al ruolo istituzionale che riveste. E infatti non avrebbe mai fatto nulla di simile lo storico capo di gabinetto della Provincia Giancarlo De Nardi, dallo stile britannico, ma nemmeno il suo successore Luca Vettor, che pure, prima di entrare al Sant’Artemio, era stato segretario cittadino e capogruppo della Lega.

Una doppia scivolata, secondo il segretario provinciale della Lega Toni Da Re, perché un capo di gabinetto non può «fare» politica, e perdipiù con l’aggravante, per i bossiani, che la fa a favore dei tosiani: «La Tonello dovrebbe cominciare a stare più attenta – dice Da Re – Dovrebbe evitare certe cose. Era meglio non facesse nulla». Ma ricordiamo la vecchia polemica delle consulenze: assunta inizialmente a tempo determinato dalla Provincia nello staff di Muraro, la Tonello risultò essere anche socia di una società di comunicazione, la Mirame Sas, che lavorava per amministrazioni, associazioni e aziende leghiste, e che aveva organizzato eventi per istituzioni pubbliche in cui c’era Muraro. Insomma, prima di diventare capo di gabinetto, oltre allo stipendio come dipendente a tempo in qualità di responsabile della comunicazione del presidente, Franca Tonello godeva anche dei proventi dei lavori prodotti dalla società in questione.

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