Ponzano: Muore nello schianto, grave la nipotina

Ponzano. La nonna uccisa. Il papà della bimba aveva denunciato i rischi della Postumia

PONZANO. Cinque chilometri appena, meno di dieci minuti in auto, separavano il pomeriggio che aveva trascorso dai nonni, a Postioma, dalla notte che avrebbe passato a casa con mamma e papà, a Ponzano. La nonna l’aveva adagiata sul seggiolino per bambini e forse Alice, tre anni appena, stava dormendo, giovedì notte, quando la Opel Corsa su cui viaggiavano è finita nella carambola mortale costata la vita a Natalia Frare, la nonna, classe 1953. Ora Alice, ricoverata in gravissime condizioni al Ca’ Foncello di Treviso, lotta per la vita. Suo papà, Christian Zanatta, presidente del Comitato Zona Nord, da anni si batteva contro la pericolosità dell’incrocio in cui si è verificato l’incidente, all’altezza dell’osteria “Al Baston” di Ponzano, lungo la Postumia. Ieri notte, alle 2, da una telefonata ha appreso che quel maledetto tratto di strada le aveva portato via la mamma e minaccia di strapparle anche la figlia, ancora in ospedale.

La dinamica. Sono circa le 22.30 di giovedì sera. La piccola Alice ha trascorso il pomeriggio con i nonni paterni nel loro appartamento di via Fermi a Postioma di Paese; i genitori avevano impegni di lavoro. Natalia Frare, ex addetta alle pulizie al Ca’ Foncello, si mette in auto in direzione Ponzano per riaccompagnarla a casa: il figlio Christian, la nuora Marta e la nipotina abitano nei pressi del relais Monaco Country Hotel, in via Postioma a Ponzano. All’altezza del “Baston” l’auto con nonna e nipote, una Opel corsa, incrocia una Fiat Panda guidata da un 32 enne di Povegliano (D.G.). Per ragioni ancora tutte al vaglio della Polstrada sembra che la Panda invada la corsia su cui sta viaggiando Natalia Frare. L’impatto è inevitabile, e l’esito della carambola è tragico. Il dramma si consuma pochi secondi dopo: l’auto di nonna e nipote si gira su se stessa e viene centrata dal mezzo che la seguiva, una Range Rover guidata da un cinquantenne di Cornuda, mentre la Panda termina la sua corsa contro un’aiuola.

I soccorsi. Il boato del tremendo impatto attira l’attenzione dei residenti, che si precipitano in strada immaginando che ancora una volta l’incidente riguardi l’incrocio del “Baston”. Le condizioni di Natalia e Alice appaiono gravissime fin da subito, ma sono entrambe ancora vive. La prima chiamata al Suem 118 arriva alle 23, sul posto vengono spedite due ambulanze, mentre i vigili del fuoco accorrono per liberare dalle lamiere i feriti. Le condizioni di Natalia Frare sono disperate: le procedure di rianimazione sul posto continuano per alcuni interminabili minuti, poi la donna viene caricata su un’ambulanza che parte a sirene spiegate verso l’ospedale di Treviso. Arriva al pronto soccorso del Ca’ Foncello ancora in vita, ma il suo cuore cessa di battere poco dopo a causa dei gravi traumi riportati. La piccola, a sua volta in condizioni molto critiche, finisce in rianimazione. Praticamente illesi, invece, gli altri due conducenti. Sul posto lavora a lungo la Polstrada per i rilievi di rito: al vaglio degli investigatori c’è il comportamento del conducente della Panda che, sempre stando alle informazioni raccolte finora, sembra aver causato la carambola, forse - ha riferito un testimone - nel tentativo di svoltare alla sua sinistra, verso via del Bellato.

La vittima. Originaria di Revine, Natalia Frare, classe 1953, aveva abitato a Ponzano, nella casa di via Postumia che poi aveva lasciato al figlio, assieme al marito Dino Zanatta, postino in pensione. Lei, a sua volta in pensione da alcuni anni, aveva lavorato alle dipendenze di una ditta responsabile delle pulizie al Ca’ Foncello. Poi lei e il marito si erano trasferiti in via Fermi, a Postioma di Paese, dove la nipotina Alice andava spesso a trovarli. Christian è il loro unico figlio, Alice l’unica nipotina. È per lei che ora pregano tutte le persone che ne hanno conosciuto la famiglia. Messaggi di cordoglio a Christian sono piovuti, ieri, sulle pagine Facebook di Ponzano e dei genitori. Ieri sera la piccola era ancora ricoverata al Ca’ Foncello in terapia intensiva neurochirurgica. Dal momento dell’incidente non è stato necessario sottoporre la bambina a intervento chirurgico, ma la prognosi resta riservata e i medici non si sbilanciano. Il papà e la mamma le sono sempre rimasti accanto, pur dovendo fare i conti con il dolore straziante per la perdita di quella nonna che fino anche giovedì, come faceva spesso, si era donata alla sua amata nipotina.

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