Plastica nei forni della Cementi Rossi, oggi il faccia a faccia

A Pederobba l’incontro già slittato per sovraffollamento Al centro del confronto gli effetti sull’inquinamento dell’aria
Ferrazza Pederobba stabilimento Cementi Rossi
Ferrazza Pederobba stabilimento Cementi Rossi

PEDEROBBA. Da una parte la direzione della Cementi Rossi di Pederobba con i suoi progettisti e tecnici, dall'altra il coordinamento “L’aria che voglio” che riunisce ambientalisti e gruppi di opposizione. In posizione interlocutoria l'amministrazione comunale che chiede garanzie e studio epidemiologico, in mezzo la gente di Pederobba che vuole capire se l'introduzione di plastiche come combustibile nei forni del cementificio potrà costituire un rischio per la salute. Si tiene questa sera alle 20.30, alla palestra di Onigo, la presentazione pubblica del progetto della Cementi Rossi di utilizzare anche le plastiche da rifiuto come combustibile sottoposto a valutazione di impatto ambientale.

Si contrapporranno due tesi. Quella della direzione del cementificio che definisce senza rischio tale aggiunta di combustibili non convenzionali, e quella degli ambientalisti che invece sostengono che i forni di un cementificio non sono degli inceneritori e quindi non sono adatti a bruciare rifiuti. Va premesso che i quantitativi di combustibile non varieranno in quantità né nell'anno né al giorno, rimarranno sempre 60 mila tonnellate per i 200 giorni in cui funziona il cementificio, solo che attualmente la Cementi Rossi è autorizzata a bruciare pneumatici esausti triturati, adesso chiede di usare anche le plastiche della raccolta differenziata, non in aggiunta, ma in sostituzione di un pari quantitativi di pneumatici dal momento che c'è una progressiva riduzione della disponibilità di questi ultimi. A sostegno della sua tesi la direzione del cementificio porterà i dati rilevati dall'Arpav in due precedenti campagne di monitoraggio che ha effettuato alla Cementi Rossi, i dati della centralina di via del Cristo e i dati del cementificio di Piacenza dove già vengono utilizzate le plastiche come combustibile.

«L'utilizzo di rifiuti combustibili (plastica e gomme) nelle cementerie è una pratica sicura e già in uso - dirà questa sera il direttore del cementifico, Gennaro Verbaro - A certificarlo sono sia gli esiti pienamente positivi delle analisi tecniche utilizzate nella valutazione di Impatto ambientale e i monitoraggi svolti dall'Arpa Emilia Romagna sull'impianto Cementi Rossi di Piacenza, che da tempo utilizza le plastiche come combustibile, sia l'esperienza maturata nell'ultimo quarto di secolo dai paesi più avanzati d'Europa, che oggi registrano un tasso di sostituzione dei combustibili tradizionali con i rifiuti combustibili pari al 100% dell'Olanda e a più del 60% di Germania e Austria. L'utilizzo dei rifiuti combustibili a Pederobba non comporta alcun rischio per la salute e garantisce, allo stesso tempo, una gestione integrata dei rifiuti che consente una diminuzione notevole delle emissioni di anidride carbonica. Il nuovo progetto poi prevede un'importante innovazione nei controlli delle emissioni che consentirà, in aggiunta ai controlli già in essere, di verificare 24 ore su 24 i livelli di diossine, Ipa e composti similari a tutela e garanzia del territorio e della popolazione».

Ma gli ambientalisti confermeranno la loro opposizione al progetto della Cementi Rossi per l'assenza di uno studio epidemiologico finalizzato a valutare l'impatto anitario sulla popolazione di vent’anni di incenerimento di pneumatici e petcoke. L’aria che voglio ha invitato anche Luca Zaia, questa sera, ma il presidente della Regione ha declinato causa «concomitanti impegni istituzionali».

 

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