«Piuttosto paghiamo il pizzo»

«Visto che lo Stato non riesce più a garantire la sicurezza dei cittadini, non ci resta che pagare tutti insieme, per ogni via e quartiere, un “picciotto”, un malavitoso, affinché tenga alla larga i ladri, quasi sempre bande di balcanici che razziano le nostre abitazioni mentre i politici di Roma, nell’ovatta dei loro attici, se ne fregano. Paghiamo i mafiosi per difenderci, io sono pronto». A lanciare la bordata è Fulvio Pettenà, presidente del consiglio provinciale di Treviso, leghista. Una provocazione, la sua, per una emergenza, quella dei furti, che oggi terrà ancora banco in prefettura, in seno al comitato sulla sicurezza, insieme all’aggressione di presunto stampo neofascista ai danni di un venditore di rose cingalese avvenuta sabato in Pescheria, preceduta poche ore prima, a San Bartolomeo, dal pestaggio di due ragazzi a opera di una baby gang dell’Est. Da qui la richiesta, da parte del centrosinistra, di un nuovo vertice sulla sicurezza in prefettura, soprattutto sul «pericolo crescente di violenze a opera dei neofascisti», anche se i dati forniti dalla questura parlano comunque di un costante calo dei reati. L’Anpi di Treviso, l’associazione partigiani, rincara la dose: «Ancora una aggressione razzista e neonazista in centro a Treviso, sabato ai danni di in cingalese. Questa aggressione è solo l’ultima di una lunga serie, nella quale vanno calcolate anche le scritte che attaccano la Resistenza sulla facciata della sede dell’Anpi di Treviso. Le modalità sono sempre le stesse, tipicamente fasciste: prepotenza e vigliaccheria, da parte di esponenti dell’estrema destra trevigiana. Chiamiamo la cittadinanza a vigilare e a reagire per ottenere dalle autorità competenti i provvedimenti necessari che non possono essere ulteriormente rinviabili».
Ma l’opposizione alza un muro. Mario Conte, Lista Gentilini: «Fa sorridere, se non proprio ridere, leggere quanto affermano alcuni esponenti della maggioranza riguardo la sicurezza in città. “I reati calano”, “non c’è alcun dramma”, “è colpa della Lega”: se questa è una coalizione di governo cittadino, i trevigiani possono dormire sonni agitati, purtroppo. Per fortuna il prefetto ha ben accolto la nostra proposta e il nostro grido d’allarme, che la scorsa settimana ha portato al tavolo per la sicurezza proposte concrete e attuabili. Continuare a negare l’allarme come fa Manildo con la sua maggioranza, è irresponsabile e dilettantistico». Sandro Zampese, capogruppo della Lega: «L’allarme furti a Canizzano ma anche negli altri quartieri della città è la dimostrazione che sulla sicurezza la giunta Manildo ha fallito e quindi se ne deve andare a casa, che mancano i pattugliamenti del territorio, che il consiglio straordinario da me chiesto aveva senso». Davide Acampora di Fratelli d’Italia: «Sono tutti indignati per le “famigerate” teste rasate che avrebbero picchiato un cingalese: se fosse accaduto a un italiano, come accade da mesi, nessuno si sarebbe indignato così». (a.z.)
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