Piper si schianta, incubo a casa Bastasin «C’era mio marito assieme a Montagner»

Ore di angoscia e attesa dei parenti nella casa di San Pelajo. Poi la tragica conferma: anche il vicepresidente tra i morti

TREVISO. «Mio marito era lì, non poteva pilotare perche aveva un problema fisico...ma c’e stato un incidente? Da quanto so sarebbe salito sull’aereo pilotato da Montagner...» Per la moglie di Dario Bastasin, 62 anni, manager e vicepresidente dell’aeroclub trevigiano, è una sera che improvvisamente, dopo cena, diventa un incubo. Nella casa di San Pelajo regna l’angoscia, e la donna, con i familiari era alla disperata ricerca di notizie.

E come lei altre famiglie della Marca e del Veneto, ieri sera, Il marito, assieme a Francesco Montagner , amico di una vita, e agli altri componenti dell’Aeroclub, erano partiti ieri, alla volta del Kosovo, dove si doveva avviare un scuola di volo. Due emissari kosovari avevano contattato l’Aeroclub di Treviso, e avevano chiesto la consulenza tecnica: la delegazione trevigiana, guidata dal presidente dell’Aeroclub Francesco Montagner, doveva impostare la scuola e avviare la formazione nella capitale kosovara.

Piper si schianta: morti quattro trevigiani

In serata l’Aeroclub di Treviso ha chiamato casa Bastasin, per avvisare appunto dell’incidente. E’ cominciata una notte infinita, in attesa di notizie, sino alla tragica conferma ufficiale dopo la mezzanotte. Nel 2006, dieci anni fa, Bastasin era sopravvissuto a un incidente con un aereo da turismo, schiantatosi sulla pista dell’aeroporto di Firenze Peretola. Fra chi non è partito, per il progetto kosovaro dell’Aeroclub, c’è Giovanni Tessari, da 4 anni socio dell’Aeroclub trevigiano, con la delega al bilancio e l’officina. «E’ incredibile, non riesco a capacitarmi, da ora siamo piombati tutti in un’angoscia senza fine», dichiara, «non sono partito perchè ho problemi di lavoro. Da quando si è diffusa la notizia della tragedia, siamo in attesa di comunicazioni ufficiali. E potete immaginare in quale clima, non sappiamo nemmeno se nella notte arriverò qualcosa: da quanto mi dicono ci sono enormi difficoltà ». Per tutta la tarda serata è continuato un incessante «ponte» telefonico di qua e di là dell’Adriatico, fra la Marca e il Veneto, la Macedonia e il Kosovo. Ma è certo che ci fosse Francesco Montagner ai comandi del Piper caduto?

«Si, da quanto è emerso che pilotasse lui l’aereo, ma non ci sono notizie ufficiali nemmeno su questo. Mi pare impossibile, era un pilota capacissimo, attentissimo, con un’esperienza enorme... no, non riesco ancora a crederci. Per tutti era il simbolo dell’Aeroclub, un uomo battagliero, caparbio, attivo, che ha sempre difeso le istanze di noi soci: molte battaglie da noi vinte le dobbiamo lui, ha sempre difeso la libertà di volare e tutti noi che amiamo il volo. Ha saputo sempre mettere al primo posto la passione e l’interesse di chi ama il volo».

 

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