Al Pio X di Treviso consegnato il premio La Fonte ai fratelli Archiutti
La sorella maggiore Daniela Archiutti, figlia del fondatore di Veneta Cucine Giacomo: «Il premio è un orgoglio. Al Pio X ho imparato che siamo i protagonisti del futuro»

«Qui ho imparato che siamo noi i protagonisti del futuro, artefici di quello che siamo e vogliamo essere. Siamo stelle, bisogna brillare di luce propria e dare forza a chi sta attorno». Daniela Archiutti, figlia di Giacomo (Carlo), fondatore di Veneta Cucine (nel 1967), si serve di frasi efficaci per raccontare che cosa il Pio X le abbia trasmesso nella vita lavorativa.
Il premio La Fonte New Century, promosso dal collegio vescovile di Borgo Cavour e dedicato agli ex alunni, è stato conferito oggi venerdì 3 ottobre ai tre fratelli Daniela, Dionisio e Denise Archiutti, ora tutti nell'azienda di famiglia (sei stabilimenti, export in 45 Paesi, nel 2024 fatturato di 384 milioni di euro).
In prima fila, all'auditorium del Pio X, ci sono anche i genitori: Vittoria e Giacomo. Il quadro di famiglia è completo. Per tutti, un viaggio nei ricordi e nelle emozioni.
«Un premio che ci dà un grandissimo orgoglio, la scelta dei nostri genitori di portarci qui è stato un dono», sottolinea la sorella maggiore Daniela Archiutti, maturità scientifica al Pio X, oggi nel Cda come i due fratelli, «abbiamo talenti e propensioni diversi, qui ci siamo messi alla prova: confrontandoci con le paure, affrontando le prime sconfitte e raggiungendo le prime vittorie. Qui abbiamo trovato una forte dose di umanità e fiducia reciproca. Il Pio X mi ha insegnato a misurami con la vita e il talento, mi ha trasmesso la determinazione».
Nella stessa mattinata, è stata riconosciuta una menzione speciale a Giuseppe Rizzo, 86 anni, rettore del collegio di Borgo Cavour dal 1976 al 1987.
Doveva essere videocollegato, si è presentato con la mascherina per i postumi del Covid. Non ha voluto mancare. «L'esperienza di rettore al Pio X mi ha segnato in modo indelebile, ricordo che mi esercitavo a imparare a memoria i nomi degli alunni», le sue parole, «a gennaio saranno 50 anni dalla designazione a rettore: mi arrivò la chiamata quando ero all'oratorio a Mogliano. Un pensiero lo voglio rivolgere ad alcuni studenti morti purtroppo in quegli anni, per incidente o malattia».
Sipario con la consegna degli attestati agli alunni meritevoli attualmente iscritti.
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