«Pinarello, un’eccellenza da difendere»

A dir la verità aveva promesso ad amici e “tifosi” di essere anche alla partenza della Gran Fondo Pinarello(detta La PinA), ma non ce l’aveva fatta. Ieri però s’è messa la maglia della Gf ed è salita in sella a uno dei modelli più belli dell’azienda trevigiana.
L’assessore regionale al Lavoro Elena Donazzan si è recata infatti, ieri, in visita alla fabbrica delle Ferrari su due ruote, in Viale della Repubblica. E ci è rimasta a lungo, curiosa di tutto e, soprattutto interessata alle istanze del vertice dell’azienda trevigiana. Ad accoglierla, i figli e i nipoti, quelli già “in ditta”, del patriarca novantenne “Nane”.
Nove Tour de France (l’ultimo conquistato una settimana fa), una smazzata di Giri d’Italia, il campione del mondo in carica e, chissà, il prossimo campione olimpico, classiche vinte... a rosario, costituiscono l’immagine agonistica di questo marchio completamente trevigiano, in pugno a una famiglia compatta e tradizionale, ma contemporaneamente capace di cogliere e creare le novità del settore. «Granfondo mancata a parte - ha spiegato l’assessore Donazzan, non sono venuta qui sospinta dalla curiosità, quanto da l fatto che ritengo mio dovere e necessità incontrare le aziende che sono le migliori realtà del nostro territorio e rappresentano l’eccellenza veneta anche agli occhi del mondo. Voglio capire di cosa hanno bisogno, perchè la nostra eccellenza va difesa e favorita. Sono assessore al Lavoro e credo che da questo incontro e da questa visita possano venire utili indicazioni per moltiplicare gli esempi vincenti e per dare un futuro al lavoro e al turismo nel Veneto. Turismo e lavoro che, specie in questo territorio, possono crescere in un humus favorevole e già consolidato».
«Le nicchie di mercato come questa - ha proseguito Donazzan muovendosi curiosa tra telai al carbonio e i rivoluzionari modelli ergonomici frutto della tecnologia “asimmetric” esclusiva della Pinarello – sono da valorizzare e presidiare, evitando contraffazioni e simili, perchè grazie ad esse abbiamo una marcia in più«.Mentre Roberto Delle Pietà, marito di Carla Pinarello e preidente della Holding, spiegava che l’azienda ha già in piedi una quarantina di cause per contraffazione (il modello Dogma, il più avanzato, viene imitato nel nome e venduto alla miseria – per una Ferrari delle due ruote – di 500 euro), l’assessore Donazzan s’è fatta ragguagliare sui materiali delle “principesse” da corsa, quelle che stanno... sotto campioni come Wiggins, Froome, Valverde e Bruseghin.
Così ha potuto capire che se i telai in carbonio non sono realizzati qui ma a Taiwan non è perchè la Pinarello ha delocalizzato, ma solo perchè l’azienda che realizza la miglior vqualità di quel materiale impone standard precisi, nonchè laboratori e fabbriche che si trovano solo in Oriente.
Antonio Frigo
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