Picchia la compagna e tenta il suicidio

Vittima una giovane donna, presa a calci e pugni: l’aggressione in un appartamento di via Pisa. È intervenuta la polizia
Di Fabiana Pesci

Prima le offese, le parole grosse, poi gli spintoni e infine le botte. Un giovane di nazionalità romena ieri mattina ha picchiato la sua compagna fino a farla finire in ospedale. Quando si è reso conto di cosa aveva appena fatto, l’uomo, in preda al panico e al rimorso, ha tentato di togliersi la vita, senza riuscirci. Entrambi sono stati portati al Ca’ Foncello: sono in condizioni cliniche stabili, tenuti sotto controllo costante dall’equipe di medici che li ha presi in cura.

Tutto ha avuto inizio nella tarda mattinata di ieri. Per motivi ancora al vaglio degli inquirenti (sul posto sono intervenute le volanti della Questura, oltre alle ambulanze del Suem) i due giovani fidanzati avrebbero iniziato a litigare. Le urla di entrambi sono risuonate lungo via Pisa, teatro della violenza domestica. La giovane donna ha tentato di fuggire alla furia del suo aguzzino, ma ha dovuto arrendersi alla sua forza fisica. Calci, pugni, sberle: quando i sanitari del Suem sono arrivati sul posto, l’hanno trovata insaguinata, tumefatta. Poi hanno trovato lui, in stato confusionale, che aveva appena tentato di togliersi la vita. Entrambi, sotto choc, sono stati portati in pronto soccorso, in codice due. Ieri, ancora una volta, è andato in scena un episodio di violenza domestica nei confronti di una donna. Come spesso accade, sono banali i motivi che portano un uomo, quasi sempre il compagno di una vita, a trasformarsi in un mostro. A salvare la giovane donna è stata la telefonata giunta al 113, che ha fatto scattare la macchina dei soccorsi. Sul posto sono arrivate le volanti e le ambulanze del Suem 118. Ora per il giovane di nazionalità romena si aprirà il capitolo giudiziario: è infatti al vaglio della Questura la sua posizione, rischia dalla denuncia all’arresto per lesioni.

Tutto dipenderà dalle scelte che farà la sua vittima: se deciderà di denunciare il suo compagno-aguzzino o se preferirà chiuderla così, con una manciata di giorni di prognosi e il terrore stampato negli occhi. Potrebbe essere la gravità delle ferite che ha riportato a decidere per lei però: qualora le ferite superino i venti giorni di prognosi, scatterà la denuncia d’ufficio per lesioni gravi.

I dirigenti della Questura stanno pure valutando la presenza di eventuali precedenti specifici (se ha picchiato altre donne, o magari la stessa sua compagna finita ieri in ospedale): questa verifica, se desse esito positivo, potrebbe far propendere per l’arresto e la richiesta di una misura cautelare. Gli investigatori (coordinati dal pubblico ministero di turno, Francesca Torri) stanno attendendo di poter sentire la vittima della violenza prima di decidere se arrestare l’uomo o denunciarlo a piede libero. La giovane donna fino al tardo pomeriggio di ieri è rimasta in ospedale, sotto choc.

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