«Piazza Pio X si è dimenticata il Santo» Il Comune: una scelta dell’architetto

la piazza
Piazza San Pio X o piazza Pio X? Il dibattito, che racchiude toponomastica e tradizione, accende i riflettori sulla piazza a due passi dalla chiesa di San Nicolò, prendendo forma da una segnalazione del panificio “Non solo pane”: «Non capiamo perché sulla nuova stele sia scritto “Piazza Pio X”», attacca Barbara Pastrello, dipendente della panetteria, «la santificazione del pontefice è stata dimenticata? Va bene l’estetica, va bene l’estro degli architetti, ma troppo spesso si scordano le cose più importanti. Tanti clienti sono rimasti infastiditi».
Il riferimento è alla piazzetta dal taglio più moderno sorta un anno fa, con una stele a ornare la pavimentazione. Motivo del contendere la denominazione scelta per la stele: “Piazza Pio X”. Una denominazione che contrasta con quella ufficiale, impressa sulla targa collocata sull’angolo opposto, sulla facciata del palazzo che ospita il panificio: “Piazza San Pio X”. Perché trascurare sulla stele la canonizzazione di Papa Sarto, il pontefice originario di Riese che fu proclamato santo nel 1954?
Interpellato sulla questione, Sandro Zampese, assessore ai Lavori Pubblici, riferisce di una «scelta progettuale dell’architetto». Detta in altre parole: «Quella piazza è identificata dai trevigiani come “Piazza Pio X”, tutti la chiamano così. Si è voluto dare voce alla tradizione, senza per questo voler mancare di rispetto o mortificare Pio X. D’altro canto, sul lato opposto c’è il cartello ufficiale conforme alla toponomastica cittadina». Insomma, per la stele hanno prevalso estro dell’architetto e sentire comune degli abitanti. Con l’impegno di Ca’ Sugana a compiere, eventualmente, un passo indietro: «Se ce lo chiedono, potremmo modificare la denominazione della stele», rimarca Zampese.
La toponomastica cittadina, confermata dalla targa vicino all’ex sede dell’Aci, è chiara su questo punto: “Piazza San Pio X”. Così la “dimenticanza” della stele, pur figlia della consuetudine e del gusto estetico dell’ideatore, diventa meritevole di una bacchettata per più di qualche cittadino.
E non si pensi che quella piazza possa avere goduto in passato di altre denominazioni. Si chiama così da sempre, anche perché ha una storia relativamente recente: esiste dai primi Anni Cinquanta. Come ricorda lo storico Ernesto Brunetta, la genesi va fatta coincidere con il tremendo bombardamento del 7 aprile 1944: «Per essere precisi, il risanamento di quell’area era già stata decisa in un tavolo comunale del 1936, l’antenato dei Piani regolatori, introdotti solo nel ’42. Lì sorgeva il quartiere di San Nicolò, che includeva palazzi fatiscenti e nel bombardamento del 7 aprile andò quasi completamente distrutto. Restò in piedi, per miracolo, un solo palazzo: quello che s’affaccia sulla chiesa. Così, nel piano di ricostruzione del ’46, si pensò di realizzare una piazza. Che poi prese forma a inizio Anni Cinquanta, con l’intitolazione a San Pio X». —
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