Piantare siepi in ogni vigneto la proposta “bio” dei produttori per un’agricoltura sostenibile

SUSEGANA. Il 5 % delle superfici coltivate a vigneto da destinare a siepi. Questa la proposta del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, guidato dal presidente Stefano Zanette. L'occasione per...

SUSEGANA. Il 5 % delle superfici coltivate a vigneto da destinare a siepi. Questa la proposta del Consorzio di Tutela del Prosecco Doc, guidato dal presidente Stefano Zanette. L'occasione per parlare di sostenibilità è stata data dalla presentazione, ieri nella sala consiliare del municipio di Susegana, accolti dal sindaco Vincenza Scarpa, di "Vite in campo: uomini e macchine per un'agricoltura sostenibile", una due giorni di iniziative dedicate alla promozione di un'agricoltura, in particolare quella vitivinicola, a basso impatto ambientale e promosso dal Consorzio Condifesa Treviso e i Consorzi di tutela Conegliano-Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e Prosecco Doc. «Il consiglio del Consorzio Doc ha deliberato che il 5% delle nuove superfici coltivate a vigneto di prosecco abbiamo una siepe nuova o mantengano quella già esistente - commenta Zanette - ora spetta alla Regione attuare questa indicazione in un futuro bando. Parliamo tanto di sostenibilità e questo è un piccolo ma significativo passo in questa direzione. L'obbligo di impiantare o mantenere una siepe è legato a un criterio ambientale, alla biodiversità, ma anche alla ricerca del bello e all'impatto paesaggistico». Anche la presidente della Scuola Enologica Cerletti, Damiana Tervilli, ha ricordato come proprio da uno studio interno con l'obiettivo della sostenibilità e della riduzione dei fitofarmaci, si è arrivati alla conclusione che 100 metri di siepe in un ettaro di coltivazione potrebbero aumentare gli insetti parassiti degli insetti dannosi, grazie all'aumento della biodiversità. Anche di questo si parlerà nel convegno in programma venerdì 26 maggio alle 18 nell'aula magna del Cirve di via Dalmasso a Conegliano. «Stiamo vivendo tempi, in cui - dice Valerio Nadal, presidente di Condifesa - è necessario contribuire a consolidare una coscienza gestionale agricola delle aziende nel nome delle sostenibilità. Gli agricoltori devono anticipare quello che fra qualche anno potrebbe diventare un obbligo, la certificazione della qualità della produzione. Per arrivare a questo in anticipo vanno aggiornate alcune delle fasi di coltivazione, come sostituire progressivamente l'uso delle glifosate in vigneto con un'azione meccanica, che la tecnologia ormai consente».

Salima Barzanti

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