Pettirossi in gabbia e trappole: denunciato un bracconiere

FARRA DI SOLIGO. Nuova operazione anti-bracconaggio della polizia provinciale a Farra di Soligo: denunciato un sessantenne del posto. Salvati diversi esemplari di pettirosso e passera scopaiola.
Gli agenti provinciali hanno sorpreso nel territorio comunale di Farra di Soligo un bracconiere intento a praticare uccellagione, tramite l’utilizzo di reti e trappole specifiche per la cattura dell’avifauna, tese all’interno dei terreni confinanti con la sua abitazione.
Gli agenti hanno dunque denunciato il bracconiere, colto in flagranza di reato. Hanno sequestrato una trentina di uccelli, alcuni dei quali appartenenti a specie protette dalla Convenzione di Berna come dei pettirosso e passere scopaiole e altri volatili appartenenti alla famiglia dei fringillidi.
L’uomo ora rischia, per il reato di furto venatorio, una pena da 1 a 6 anni di reclusione e una multa da 103 fino a 1032 euro. Non si tratta del primo caso scoperto e denunciato sempre a Farra di Soligo: già lo scorso aprile, la polizia provinciale era intervenuta sempre per un caso analogo, quando un pensionato del posto e recidivo - la Provincia precisa che non si tratta dello stesso individuo fermato due giorni fa - aveva ben pensato di sfruttare il periodo di lockdown e la gente chiusa dentro le mura domestiche, per agire indisturbato e catturare illegalmente qualche uccello protetto. A finire però braccato, invece dell’avifauna, era stato lo stesso individuo, con la polizia provinciale che, oltre a notificargli la denuncia per bracconaggio, vi aggiunse anche quella per il mancato rispetto delle prescrizioni anti Covid-19.
Pure in quell'occasione gli agenti sequestrarono oltre una trentina di volatili appartenenti a specie protette. A Sernaglia della Battaglia, poco più di un anno fa, alcune carcasse di capriolo erano state trovate e segnalate dagli ambientalisti nell’area naturalistica delle Fontane Bianche di Fontigo. Resti che dopo esser stati analizzati esclusero la morte per sbranamento da parte di un altro animale, avvalorando invece l’ipotesi che si sia trattato dell’opera di un cacciatore di frodo, mai stato però identificato. —
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