Pesta i carabinieri con la stampella: in cella
VALDOBBIADENE
In preda ai fumi dell'alcool stava danneggiando a colpi di stampella un distributore automatico di latte crudo a Valdobbiadene, colpevole secondo lui di aver rubato i soldi appena inseriti. Poi, sempre con la stampella ha malmenato un carabiniere intervenuto sul posto per chiedergli ragione del suo comportamento. È stato arrestato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale un 41enne, Rudy Marconato, con vari precedenti a carico sempre per lo stesso motivo. L'episodio risale alla scorsa notte, poco dopo la 2: ad avvertire i militari era stato un metronotte. L'uomo utilizza la stampella per muoversi in seguito ad un episodio avvenuto qualche anno fa quando venne gambizzato a colpi di pistola fuori dalla discoteca Max di Caerano San Marco. Rudy Marconato è stato processato per direttissima ed è stato condannato a quattro mesi e dieci giorni. Il militare da lui ferito, alla testa e ad una spalla, ha riportato una prognosi di tre giorni.
Nell’aprile 2007 Marconato era stato infatti protagonista di un grave fatto di cronaca. Cinque pallottole in corpo, altre tre hanno mancato il bersaglio, poi la pistola si è inceppata. Christian Visentin, di Altivole, era stato arrestato proprio per aver sparato a Marconato. Tutto era avvenuto nel parcheggio della discoteca Max e dell’adiacente bar «La Trave», lungo la provinciale di via Padova. Rudy Marconato sarebbe stato attirato fuori dalla discoteca con una telefonata fattagli da Visentin. Scoppiata la lite, è spuntata la pistola e sono stati sparati i colpi, otto in tutto, tre fuori bersaglio, gli altri cinque alla pancia e alle gambe. Rudy Marconato è finito a terra, l’altro si è messo a sparargli e l’ha colpito con cinque pallottole, esplose con una Glock calibro 9 lungo che era stata rubata quattro anni prima. Altri tre proiettili sono finiti sull’asfalto. L’aggressore gli ha infilato anche la canna della pistola in bocca, gridandogli che gli avrebbe sparato proprio lì. Marconato è stato preso anche a calci mentre era a terra in un lago di sangue. Nel caricatore c’erano altri quattro proiettili, ma la pistola si è inceppata: Christian Visentin aveva cercato di ricaricarla, poi gli è caduta, l’ha raccolta e se l’è messa in tasca. Quindi, come se nulla fosse, si è diretto verso la sua auto, una Audi A3, è salito, ed è partito in direzione di Altivole. Al momento della sparatoria parecchi giovani erano appena usciti dal Max; come sono stati esplosi i colpi c’è stato un fuggi fuggi generale.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso