Per Lancenigo 8 treni al posto di 12 bus alla stazione si dimezzano gli studenti

Dal 7 gennaio più di 1.200 studenti del polo scolastico Lancenigo-Villorba diranno addio all'autobus per raggiungere la scuola con il treno. Il nuovo servizio, il primo a partire in Veneto, sostituirà infatti i 12 bus navetta, attualmente in circolazione, con 8 treni adibiti a coprire il transito dalla stazione ferroviaria di Treviso all'area del campus, alleggerendo il traffico sul Put e lungo la Pontebbana. I nuovi mezzi su rotaia agevoleranno quindi gli alunni che dovranno raggiungere il polo scolastico di Lancenigo che raggruppa l'Itis Planck, l'alberghiero Alberini e il Centro di formazione professionale. Il progetto sarà operativo subito dopo le vacanze natalizie ed è il frutto di un accordo tra Mom-Mobilità di Marca, la direzione regionale Trenitalia e l'assessorato regionale alla Mobilità e ai Trasporti. L'intesa, presentata ieri, avrà molteplici vantaggi per gli studenti pendolari. «L'intermodalità treno-gomma è innovativa perché permette un tempo di percorrenza di 7 minuti contro i 15 attuali. Il treno avrà una capienza di 500 posti e ci costerà 30.000 euro l'anno ma ci consentirà di reimpiegare le 12 navette per migliorare le esigenze degli altri utenti nel territorio provinciale» commenta Giacomo Colladon, direttore della Mom, l’ideatore del progetto. I costi del biglietto del treno non cambieranno visto che è stato previsto per gli utenti l'utilizzo dell'abbonamento Mom a prezzo invariato. I ragazzi del polo di Lancenigo potranno quindi contare su un totale di 2 treni al mattino (da Treviso a Lancenigo) alle 7.45 e 7.54 e sei all'uscita da scuola (da Lancenigo a Treviso), alle 12.44, 12.58, 13.44, 13.58, 15.58 e 16.58. «Per poter realizzare questa idea abbiamo puntato sulla stazione secondaria che si trova a 200 metri dal campus di Lancenigo», sottolinea l'ingegner Tiziano Baggio, direttore della Divisione Passeggeri Veneto di Trenitalia. Positive le ricadute anche per i pendolari che sostano quotidianamente nel piazzale antistante la stazione ferroviaria, si parla di oltre 4.000 persone convogliate in un'area, inadeguata da un punto di vista delle infrastrutture. L'accordo tra Mom e Trenitalia permetterà di diminuire l'assembramento nella zona. Una prospettiva accolta di buon grado anche da Ca' Sugana. «Questa operazione porterà a sgravare la zona di 1/3 degli studenti. Speriamo che questo sia solo il primo passo», commenta Alessandra Gazzola, assessore comunale alle Risorse Economiche. Nell'ottica di migliorare la logistica del capoluogo si sta lavorando anche su altri due versanti: il trasloco della stazione degli autobus dal Lungosile Mattei a piazzale Duca D'Aosta, nonché l'attivazione della stazione di Porta Santi Quaranta. «Per quest'ultima ci vedremo ai primi di gennaio con Trenitalia Rfi, la richiesta che abbiamo fatto è di poterla riattivare affinché possa incrementare, ancor di più, l'intermodalità tra ferro e gomma, evitando di arrivare alla stazione centrale» ricorda Giulio Sartor, presidente Mom. Soddisfatta dell'accordo raggiunto a Treviso e del lavoro che si sta facendo per incrementare l'utilizzo del trasporto pubblico è anche Elisa De Berti, assessore regionale alla Mobilità e Infrastrutture: «Dodici autobus che vengono sostituiti con il treno rendono il servizio più efficiente e più rispettoso dell'ambiente» commenta, per poi affrontare il tema dei pochi treni notturni che collegano l'entroterra a Venezia, «dove è possibile incrementare anche su proposta dei cittadini, l'atteggiamento della Regione è di ascoltare le richieste ma è evidente che il treno deve avere una certa utenza».
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