Pellegrinaggi, è crisi Metà fedeli a Lourdes conviene Medjugorje

Soltanto 5 anni fa erano 2 mila i pellegrini in partenza da Treviso per Lourdes. Ieri - in treno - e oggi - in aereo - non sono nemmeno mille, e per organizzare il viaggio è stato necessario chiedere la collaborazione con la diocesi di Belluno e Feltre. Anche i viaggi della fede sono stati messi in ginocchio dalla crisi. E dalla «concorrenza». Perchè alla preghiera davanti alla grotta di Bernardette è cresciuta esponenzialmente la voglia dei trevigiani di conoscere anche i luoghi di Medjugorje, per un viaggio spirituale che sta vivendo un vero e proprio boom. Due esperienze comunque diverse: il treno dell’Unitalsi, partito ieri sera da Treviso con moltissimi volontari per il paesino dei Pirenei, riesce infatti a ospitare anche malati gravi, fedeli in sedia a rotelle, persone diversamente abili assistite da infermieri e allettate, trasportate in treno grazie a uno speciale vagone-ospedale dotato di tutta l’attrezzatura necessaria alla oro assistenza e sopravvivenza. Una realtà che non si trova nei pullman diretti in Bosnia. Con i fedeli a prendere posto in corriera, con posti limitatissimi per le sedie a rotelle.
«È inutile negarlo, la crisi si sente anche qui», conferma Dario Capello, responsabile dell’Unitalsi, «il costo del viaggio non è comunque alla portata di tutti, e da soli non saremmo riusciti a riempire il treno. Per questo c’è anche la diocesi di Belluno, mentre Vittorio Veneto ha compiuto l’esperienza in giugno». Un viaggio della speranza, quello in treno, di circa 20 ore all’andata, necessarie per coprire 1500 chilometri, e poco meno di 23 ore al ritorno. Più agevole - ma più costoso - per chi viaggia in aereo e decolla oggi dal Canova: circa 500 euro di spesa su rotaie, poco oltre 650 per i fedeli che invece hanno scelto di volare fino a Lourdes per una settimana di preghiera. Prezzi che si dimezzano invece per quanti scelgono Medjugorje: con 250-300 euro il gruppo di preghiera «Eccomi» di Treviso riesce a coprire le 10 ore di viaggio per la Bosnia meridionale - sono quasi 700 chilometri - e soggiornare per 5 giorni nelle vicinanze della chiesa, con la folla a seguire il rosario alla collina delle apparizioni. Un boom, quello di Medjugorje, testimoniato dai molteplici viaggi organizzati negli ultimi mesi dalla Marca: tre in agosto, due in settembre e altrettanti in ottobre, due anche in dicembre, nell’attesa di un 2014 che già registra diverse prenotazioni.
Secondo l’Unitalsi, che viaggia a Lourdes ma anche in Terrasanta, negli ultimi 3 anni in Italia c’è stato un calo nei pellegrinaggi del 10 per cento: «Chi prima faceva anche tre viaggi l'anno, ora magari ne fa uno solo; chi si fermava in visita a un santuario una settimana, adesso in diversi casi si limita al weekend».
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