Parlare dopo la laringectomia: nasce a Vittorio il software che ridà voce

VITTORIO VENETO. È nato a Vittorio Veneto il brevetto mondiale che ridarà la propria voce ai pazienti dopo un intervento di laringectomia. Un progetto tutto italiano, che ha preso le mosse nel gruppo di lavoro di Giuseppe Rizzotto, primario di otorinolaringoiatria nell'ospedale vittoriese. Lo strumento, che è stato brevettato il primo ottobre, sarà presentato oggi alla chiusura del convegno sul tumore della laringe a Castelbrando.
Vi hanno contribuito fonochirurghi, fisici acustici, logopedisti e persino cantanti lirici. «Dopo un intervento di laringectomia parziale» ha spiegato il professor Giuseppe Succo di Torino, tra gli ideatori del progetto «la qualità della voce non è affatto buona. La gente guarisce bene ma parla male, con voci incomprensibili». L'idea iniziale è stata di costruire elettronicamente un intonatore della voce che riuscisse, dopo una laringectomia totale o parziale, a dare un'anima a questa voce. La ricerca si è sviluppata nel 2015. In sostanza lo strumento accoppia la voce nuova del paziente a una voce elettronica che abbia una certa intonazione. «Per fare in modo che il paziente possa riconoscere la propria voce», spiega Succo, «ne estraiamo le caratteristiche fonetiche per trasferirle in un algoritmo». Se il paziente è stato operato vent'anni fa e la sua voce è completamente persa si può ricorrere a un familiare. Altrimenti ci si può rivolgere a un donatore esterno, un professionista della voce, come per esempio un cantante. Le voci sono così mescolate finché il paziente a orecchio si riconosce. Il software è già in vendita sia per i professionisti che i pazienti. È installato su un mini computer portatile che comunica via bluetooth con il cellulare e con qualsiasi altro strumento sonoro. È stato persino previsto un centrotavola sonoro. Il progetto, sicuramente innovativo, ha vinto il primo premio nel settore biomedicale. «Ho avuto la fortuna di operare sia con Succo che con Rizzotto», rivela il chirurgo brasiliano C.R. Cernea, «e devo ammettere che il livello tecnico, la creatività e il modo di operare di questi chirurghi non si trova in nessuna altra parte del mondo». Alla tre giorni di Castelbrando stanno partecipando i maggiori esperti laringoiatri provenienti da Usa, Giappone, Brasile, Spagna, Germania, Austria, Polonia, Belgio e Italia.
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