Parcheggi gratuiti in centro a Montebelluna, il sindaco: «Basta non lo farò mai più»

MONTEBELLUNA. Le piazze del centro storico sono diventate una distesa di auto parcheggiate fin dal mattino. Effetto dell’aver reso gratuiti fino all’11 aprile i parcheggi a pagamento. E il sindaco Elzo Severin si è già pentito della decisione adottata e assicura che mai più sarà data questa agevolazione agli automobilisti.
«Revocarla ormai non ne vale la pena», dice il sindaco, «perché a giorni è Pasqua, tanti uffici saranno chiusi e ci saranno meno macchine in centro storico. Ma un provvedimento del genere, che aveva un determinato scopo, è stato travisato e quindi mai più renderò gratuiti i parcheggi del centro storico».
Era una misura già adottata nel primo lockdown e aveva funzionato. Con la riedizione della zona rossa invece è andata in senso diametralmente opposto. «Era una misura pensata per agevolare chi doveva andare a prendere un caffè o i giornali o andare in farmacia», spiega Elzo Severin, «invece fin dalla mattina tutti i parcheggi sono occupati dalle macchine di chi va a lavorare in ufficio e le lascia lì per mezza giornata, se non per tutto il giorno.
La prima volta in cui erano stati resi gratuiti i parcheggi, perché c’era la zona rossa, era andato tutto bene e si trovava posto facilmente se si doveva andare in farmacia o in qualche attività aperta. Adesso invece avviene tutto l’inverso.
Chi prima parcheggiava lungo viale Manin o al X Martiri o all’area Sansovino, dover ci sono i parcheggi liberi, adesso ha trovato comodo mettere la macchina nei parcheggi con le strisce blu, perché in questo periodo non si paga. Ma questo significa aver travisato completamente lo scopo dell’iniziativa e, visto che ci sono così tante persone che ne approfittano, l’iniziativa non sarà più replicata. Se la gente non dimostra senso civico, allora non vale la pena di adottare misure di agevolazione visto che poi queste vengono vanificate da simili comportamenti.
È la stessa cosa di chi va al bar a prendere qualcosa per asporto e poi forma dei capannelli dove tutti tengono la mascherina abbassata e stanno lì a chiacchierare». —
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