Papa Benedetto, in diecimila dalla Marca
I pellegrini delle diocesi di Treviso e Vittorio. La parte del leone la fanno i neocatecumenali

Joseph Ratzinger 84 anni è Papa con il nome di Benedetto XVI dal 19 aprile 2005. Quella di domani e domenica a Venezia sarà la sua seconda visita in Veneto dopo Verona nel 2006 Tedesco, è nato a Marktl am Inn, in Baviera, il 16 aprile 1927 In Italia ha già compiuto 21 viaggi durante il suo papato
TREVISO.
Diecimila trevigiani accoglieranno Papa Benedetto XVI, che incontrerà domani e soprattutto domenica mattina le Chiese del Nordest. Mobilitate le diocesi di Treviso e Vittorio Veneto, dove hanno «prenotato» la partecipazione con pass rispettivamente 8500 e 1500 persone. Alla messa ponteficia saranno presenti i vescovi di Treviso Gianfranco Agostino Gardin e di Vittorio Veneto Corrado Pizziolo, l'arcivescovo di Tokio e nunzio apostolico del Giappone, il montebellunese Alberto Bottari e numerosi vescovi emeriti. Grande la mobilitazione delle parrocchie, che hanno organizzato decine e decine di pullman per assistere alla santa messa celebrata da Joseph Ratzinger. I gruppi più numerosi provengono dal Duomo di Treviso, da Vittorio Veneto, da Castelfranco, da Montebelluna. Solo da Riese, il paese di Papa Pio X, partiranno sei pullman. Ma la visita a Nordest di Papa Benedetto XVI, organizzata non senza qualche difficoltà, avrà per protagonisti questa volta soprattutto i movimenti cattolici: il Cammino Neocatecumenale porterà nel parco di San Giuliano a Mestre, domenica mattina, non meno di un migliaio di persone. «Capitale» dei neocatecumenali trevigiani è la parrocchia di San Trovaso, dove don Antonio Vedovato offre accoglienza al movimento di Kiko Arguello, che ha insediato ben undici comunità di famiglie. Centinaia anche gli appartenenti al movimento Rinnovamento nello spirito, sparpagliati dentro ai gruppi parrocchiali. E moltissime le adesioni di Comunione e liberazione e focolarini. I movimenti post-conciliari rappresentano praticamente le avanguardie del papa: battezzati da Paolo VI la «primavera nella Chiesa», sono stati definivitamente sdoganati da Giovanni Paolo II nell'esortazione ai «nuovi carismi». Adesso rappresentano l'avanguardia papale, anche se spesso sono guardati con circospezione e sospetto dalle comunità cristiane tradizionali. «Per noi è come se venisse Gesù Cristo - ammette Francesco Trevisan, neocatecumeno di Sant'Agnese, 55 anni e nove figli -. Noi viviamo la fede in modo radicale, alla maniera originaria, rifiutiamo le ricchezze e crediamo nell'aiuto reciproco tra di noi. La visita del Papa rappresenta una conferma e una speranza: dalle sue parole ci aspettiamo molto». «E' Pietro che viene tra noi - aggiunge Maria Augusta Piazza, referente per Rinnovamento nello spirito che conta oltre 400 aderenti -, è la scoperta di Gesù come signore della nostra vita. Dal Papa ci aspettiamo parole legate accoglienza, all'importanza dell'integrazione e dell'accettazione degli altri». «Abbiamo uno speciale rapporto con il Papa - spiega Rosangela Lupato, dei focolarini trevigiani, che riuniscono circa quattrocento persone -. La società è profondamente cambiata e la Chiesa sta attraversando un momento di grande rinnovamento. Alle nuove domande poste dalla società servono nuove risposte». Così anche Comunione e Liberazione, che porta a San Giuliano centinaia di volontari: «Per riconoscere oggi Cristo abbiamo bisogno di testimoni: la visita di Benedetto XVI è per noi questa testimonianza» spiega Domenico Telesca, che coordina il movimento di don Giussani e don Julian Carron, che nel Trevigiano conta 300 aderenti.
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