Palmira e Isetta Zanato, 203 anni in due

Record di longevità per la famiglia di Sambughè. «Il segreto? Farsi gli affari propri»
Due momenti della festa di compleanno per Elisabetta Zanato alla trattoria Al Sile di Casier C’è la sorella Palmira
Due momenti della festa di compleanno per Elisabetta Zanato alla trattoria Al Sile di Casier C’è la sorella Palmira
 
PREGANZIOL.
«La famiglia Zanato da Sambughé ha un gene particolare, quello della longevità». Parola di Sergio Cagnato. Sua madre Elisabetta, conosciuta da tutti come Isetta, ieri ha compiuto cento anni. Ma c'è molto di più.
 A brindare al secolo di vita della donna c'eran infatti anche la sorella maggiore, Palmira, che di anni ne ha 103. E gli altri sei fratelli di Elisabetta e Palmira, eccezione fatta per uno morto giovane in un incidente, sono scomparsi quando avevano tutti oltrepassato i 95 anni.  Per nonna Isetta l'elisir di lunga vita si riassume in tre semplici regole: «Lavorare il giusto, amare il giusto e soprattutto farsi gli affari propri». Il compleanno era suo, ma si è trasformato in una festa per le due ultra-decane. Attorno al tavolo sono sedute tre generazioni. C'erano i figli di Isetta - Sergio e Roberto - e di Palmira - Adriana - con le famiglie, i nipoti, i pronipoti, i parenti. C'era anche la piccola Giulia, quaranta giorni appena, quarta pronipote di nonna Isetta.  A dispetto dell'età, Elisabetta e Palmira hanno gli occhi vispi e la chiacchiera così spontanea che è un piacere ascoltarle. Da raccontare poi... hanno un secolo d'Italia. Isetta ha iniziato a lavorare a 13 anni, prestando servizio in una casa a Venezia. Nel 1940 il matrimonio con Marcello Cagnato di Casier. «Ci siamo sposati al sabato. Subito è arrivata la cartolina. E' partito per la guerra al venerdì, solo sei giorni dopo le nozze - racconta - E' stato via cinque anni, in Croazia e poi prigioniero in Germania». «Sono al mondo da tanti anni ed ho fatto tante cose - continua nonna Isetta - La più bella è stata quella di allevare due figli meravigliosi che mi vogliono bene. E quando in famiglia si va d'accordo e si lavora, allora si vive bene».  Nonna Palmira, a 103 anni lavora ancora all'uncinetto. «Faccio soprattutto copriletti, ho gli occhi ancora buoni» racconta suscitando benevole invidie. Vedova di Giovanni Pellin, ha lavorato in filanda a Campocroce, poi ha aiutato il marito sui campi. «Non sono mai stata in ospedale» afferma orgogliosa. La sua medicina? La nonna non ha dubbi: l'allegria.  

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