Palladio, spunta la “classe pollaio”

Per i corsi serali qest’anno un’unica sezione anziché due. Il risultato: 33 in aula

Un’unica classe di 33 studenti, al posto di due sezioni, al corso serale per geometri all’Istituto Palladio. Soltanto fino all’anno scorso le classi erano due e all’appello rispondevano al massimo di una quindicina di studenti. Un fuori programma niente affatto gradito dagli alunni del corso Sirio – si chiama così il progetto di scuola serale per la formazione degli adulti – che in una lettera spiegano i disagi di una normale serata di scuola.

«Una sola classe quinta riconosciuta, anziché le consuete due sezioni allestite fino all’anno scorso», scrivono gli studenti del serale in una lettera, «pur con un numero sostenuto di iscrizioni. Quest’anno gli aspiranti al diploma di geometra dopo la giornata di lavoro si siedono tutti assieme in una grande aula, davanti a uno schermo dove i docenti ripropongono l’antica lezione frontale». Nel dar fiato al disagio di una classe giunta ad avvio anno scolastico in “formato XXL” gli studenti levano pure gli scudi contro alcune scelte del preside: «Se la direzione dell’istituto si rivelasse più intraprendente sui servizi formativi alla popolazione piuttosto che su iniziative autoreferenziali, probabilmente l’Ufficio scolastico provinciale troverebbe una soluzione per ricostruire fin da subito le due sezioni della classe quinta serale».

Alla stoccata replica il preside, Franco de Vincenzis: «Il fatto di avere quest’anno una classe in meno non dipende dalla scuola», dice, «La richiesta di due classi è stata fatta sia al momento dell’assegnazione dell’organico di diritto e sia dell’organico di fatto. Ma ad oggi, da parte dell’Ufficio scolastico territoriale, non è arrivata alcuna risposta».

Per provare a rammendare la situazione, il preside spiega di aver provveduto a chiedere ad alcuni docenti titolari in cattedra del corso serale pure di prolungare l’orario settimanale da 18 a 24 ore, in modo da sdoppiare classe e lezioni: «La legge lo consente, si può estendere l’orario a sei ore aggiuntive», spiega de Vincenzis. Ma il tentativo è fallito: «Operando con spezzoni di orario alcuni insegnamenti non si possono coprire», spiega il preside. Intanto gli studenti ricordano il “come eravamo” di solo un anno fa: «I docenti hanno collaudato strategie didattiche specifiche per studenti lavoratori. I corsi avevano sviluppo modulare, con recupero in itinere. Si garantisce aiuto individuale o di gruppo oltre l’orario». (a.ve.)

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