Palestra chiusa? Ofelio Michielan fa karate con i suoi allievi sulle mura di Treviso

Col figlio ha giocato subito di anticipo: «Corsi on-line ma ci alleniamo in sicurezza anche all’aperto»
CIPOLLA AG.FOTOFILM TREVISO PARTENZA -CAMMINATA PER LA VITA- AL BASTIONE S. QUARANTA
CIPOLLA AG.FOTOFILM TREVISO PARTENZA -CAMMINATA PER LA VITA- AL BASTIONE S. QUARANTA

TREVISO. «Sette volte giù, otto volte su» è il motto giapponese adottato in questo momento da Ofelio Michielan, fondatore della storica scuola di Karate “Ren Bu Kan” di Treviso, che nel 2021 celebrerà i 50 anni di attività. E se oggi le palestre sono costrette alla chiusura, l’associazione sportiva di arti marziali alza la testa e trova il modo di fare di necessità virtù, portando i suoi iscritti ad allenarsi nel suggestivo contesto delle mura di Treviso, all’aperto, distanziatissimi e con mascherina d’ordinanza. Ovvero tutto ciò che, almeno per il momento, la legge consente.
Come mai questa scelta?
« In 53 anni da karateka ho imparato che cadendo la prima cosa a cui pensare è come rialzarsi e questo è il messaggio che vogliamo dare. Le palestre sono chiuse? Finché resta lo spiraglio di poter fare l’attività all’aperto la faremo, abbiamo in città spazi meravigliosi che da soli parlano di vita».
Oltre alle mura vi allenate in altri luoghi?
« Stiamo facendo richiesta per poter fare attività in Piazza delle Istituzioni, e ci piacerebbe andare al parco di villa Margherita, inoltre molti privati ci hanno messo a disposizione i loro giardini».
E se piove?
« Se piove si sta a casa e si segue l’allenamento on line, ai più piccoli abbiamo già fornito un kit di semplici attrezzi da usare con la guida del maestro da remoto. È certo che il contatto diretto, il colpo d’occhio, il tono della voce, creano un’altra atmosfera, ma non possiamo piegare la testa e dobbiamo risolvere il problema».
L’attività all’aperto è per tutti i vostri iscritti?
«Per il momento la stiamo proponendo agli adulti, che si allenano sulle mura alle 6 del mattino con il maestro Davide Michielan, mio figlio; e agli agonisti dai 12 ai 18 anni, che fanno attività pomeridiana, ma ci stiamo organizzando anche per i bambini. Ogni gruppo di allenamento non ha più di dieci persone per garantire il distanziamento e la sicurezza che è sempre al primo posto. Preciso che in palestra avevamo 250 iscritti e dall’apertura di maggio scorso non c’è stato alcun contagiato».
Quanto è importante per un bambino continuare a fare l’attività?
« Al di là dell’energia che il bambino ha bisogno di scaricare, in questo momento di chiusura far capire che il suo posto per allenarsi e il suo maestro ci sono, è una cosa psicologicamente importantissima. Sapere di potersi trovare al parco o sulle mura per andare avanti assieme, imprime nei bambini la speranza, ed è inoltre un ritorno alle origini del karate perché i miei vecchi maestri si allenavano nei boschi: un karateka ha i piedi ben piantati a terra come le radici di un albero e la flessibilità della sua chioma, la natura è insita in questa disciplina».—
 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso