PalaFenderl, si parte «Ma la Regione investa»

VITTORIO VENETO. Una giornata storica per la città: la posa della prima pietra del Palafenderl, salutata anche dall’attore Marco Paolini (che ha detto: «I teatri siano laboratori, non monumenti»). A margine anche la delusione di Carlo De Poi per il ruolo della Regione: il governatore Luca Zaia ha mandato una lettera di plauso all’iniziativa, ma la Regione è assente sul tema della edilizia culturale, ed è un peccato. «Il presidente della Regione ha mandato una lettera e lo ringrazio», dice De Poi, «però so che nel capitolato edilizia culturale della Regione non c'è neppure un euro destinato alla cultura. C'erano 300 mila euro, li ha tolti due anni fa sotto le elezioni, dandoli a qualcun altro».
Il Parco Fenderl è un laboratorio culturale e sociale tra i più frequentati del Veneto. «Ma non è possibile che tutto vada mandato avanti dalle associazioni», si sfoga De Poi a margine dell' inaugurazione, «al massimo possono essere un catalizzatore. Mi fanno arrabbiare alcune scelte sulla cultura, credo che non ne capiscano il valore. Quest'area nel suo piccolo è un luogo dove si incontrano gioie e sofferenze. Questo è fondamentale per costruire qualcosa di duraturo». La posa della prima pietra del nuovo auditorium, ieri nell'area Fenderl, è stato un traguardo importante per la cinquantina di associazioni culturali, artistiche, sociali, ricreative e sportive del Vittoriese. «Oggi è un gran giorno per tutti», ha detto Guglielmo Scarabel, presidente della Consulta dell'Associazionismo Vittoriese, «siamo qui per rendere tangibile lo sviluppo di questo progetto. Un sogno concepito 25 anni fa. Il Palafenderl vuole dare modo a tutta la comunità d'incontrarsi, condividere esperienze e culture diverse per crescere e sviluppare il desiderio di pace. Una pace che si costruisce anche coltivando l'amicizia con chi è venuto in Italia pieno di speranze e frequenta l'area Fenderl». Il riferimento è ai giovani richiedenti asilo che tra le altre cose hanno realizzato i tavoli e le panchine dell'area.
L’Arlecchino Claudia Contin ha fisicamente posato la prima pietra dell’auditorium che avrà 200 posti e potrà ospitare teatro, concerti, cineforum, convegni e feste. Il comune ha messo 120 mila euro. Il resto da una raccolta popolare di contributi che ha raggiunto 170 mila euro. Ne mancano 80 mila per concludere l'opera. Il sindaco Roberto Tonon ha spiegato che l'idea del Palafenderl parte negli anni Novanta, prima con l'affitto e poi con l'acquisto da parte dell'amministraIone comunale dell'area. «L'amministrazione ci ha messo la convinzione», spiega Tonon, «di continuare a collaborare in un'area dove non ci sono steccati e nessuno viene respinto. L'area sarà potenziata. È bello sapere che il treno che arriverà tra un paio d'anni sarà elettrificato. L'altro investimento che facciamo è in cultura, collaborando e rinnovando la convenzione con chi gestisce quest'area». Prima delle benedizione della prima pietra da parte di monsignor Ermanno Crestani, Marco Paolini e Antonio Catalano hanno divertito il pubblico con un loro pezzo teatrale, un dialogo su cosa oggi è il teatro, spaccato della società dove la tecnologia rischia di mortificare il ruolo degli attori.
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