Ottocento Scout d’Europa dalla Marca alla Normandia

Ottocento Scout d’Europa sono partiti da Treviso e provincia per l’Eurojam che è iniziato l’altro ieri in Normandia. Mentre è in corso l’appuntamento nazionale della Route dell’Agesci, anche l’altra...

Ottocento Scout d’Europa sono partiti da Treviso e provincia per l’Eurojam che è iniziato l’altro ieri in Normandia. Mentre è in corso l’appuntamento nazionale della Route dell’Agesci, anche l’altra famiglia scout, Fse (Scout d’Europa) sta partecipando a questo importante appuntamento europeo. Le divise kaki trevigiane con ben 18 pullman hanno affrontato un viaggio di venti ore per raggiungere gli altri dodicimila esploratori nel grande campo in Francia. L’Eurojam è un appuntamento che si propone ogni dieci anni. Il motto dell’Eurojam 2014 è la frase del vangelo “Venite et videte” (venite e vedete) e intende proporre la vita scout come esperienza di vita in tutti gli ambiti. «L’Eurojam 2014 vuol essere un grande messaggio di pace», spiega il trevigiano Nico Pezzato, già alla guida degli Scout d’Europa italiani, «la scelta della Normandia è significativa, essendo stata teatro di feroci combattimenti sia nella prima guerra mondiale, di cui quest’anno ricorre il centenario, sia nel secondo conflitto mondiale, in quanto settat’anni fa ci fu lo sbarco degli Alleati. Ed è altrettanto significativo che questa edizione veda la partecipazione di tanti esploratori provenienti da diciotto Paesi europei, anche dalla Russia, con non meno di 1500 squadriglie». L’appuntamento durerà fino al 10 agosto, con giornate scandite da vari appuntamenti che mirano soprattutto a creare legami con le altre convenute in Normandia. Una delle figure guida di questo Eurojam è quella di Robert Schumann, uno dei padri dell’Unione Europea di cui è prossima la beatificazione. L’altra figura sarà santa Teresa del Bambin Gesù, la giovane carmelitana nata a Lisieux, dove ha sede il quartier generale dell’Eurojam. «Seppure con cadenza decennale, l’Eurojam è una grandissima esperienza per chi vi partecipa», conclude Pezzato, «e mi auguro che il suo spirito permanga anche dopo il ritorno a casa».

Davide Nordio

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