Orecchio staccato con un morso, adesso è guerra tra i periti
oderzo
Secondo il perito nominato dal giudice, il consulente tecnico d’ufficio Barbara Polo Grillo, quell’orecchio è stato staccato da un morso. Ma la difesa di Riccardo Fabris, il rugbista che di quel morso secondo l’accusa sarebbe l’autore, ha confutato questa versione facendo intervenire uno specialista, il responsabile della clinica di Chirurgia plastica ricostruttiva di Padova Franco Bassetto. Secondo il quale il danno biologico riportato da Marco Chesani è da attribuirsi ad una lesione da strappo durante la mischia.
Salgono così a cinque (tra pareri, perizie e consulenze tecniche) le relazioni agli atti dell’indagine relativa alla vicenda capitata a Chesani, il giocatore di rugby che si ritrovò con il lobo dell’orecchio destro staccato nel corso della partita del campionato di Serie C2 del 16 dicembre 2018 tra il Pedemontana Livenza e l’Oderzo: disse che era stato morsicato e si è affidato all’avvocato Fabrizio Leone. Sotto indagine, per l’ipotesi di lesioni, il pilone sinistro dei Grifoni Riccardo Fabris, di Oderzo, assistito dagli avvocati Francesca Ginaldi e Marco Rebecca: ha sempre respinto ogni accusa.
Il consulente tecnico del pubblico ministero Giovanni Del Ben ritiene che si sia trattato di morso umano. Anche la ctu Polo Grillo, ascoltata nel corso dell’udienza preliminare di fronte al giudice Giorgio Cozzarini, va nella stessa direzione, attribuendo la causa del danno subito da Chesani a un morso. Ma la difesa di Fabris ha sollevato un’eccezione sul nesso di causalità. Il giudice ha dato quindi la possibilità al consulente tecnico di parte, indicato da Ginaldi e Rebecca nel primario Bassetto, di esporre la sua tesi. Che è quella dello strappo durante la mischia.
Le versioni non potrebbero essere più contrastanti. «Ci sono già diverse perizie che escludono lo sfregamento - spiega l’avvocato Leone - e, anche se è decaduta l’aggravante della lesione permanente dell’organo, siamo intenzionati a continuare». «Non è detto che Chiesani sia stato morso», sostiene invece il legale dell’indagato, Ginaldi. Nuovo appuntamento in aula il 24 novembre. —
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