Ora si cerca la verità nelle lettere La moglie: si è ucciso per il lavoro

«Vado a Treviso, siamo impegnati con alcuni stand promozionali della banca». Così, domenica mattina, Jacopo Longo ha salutato la moglie Sara Zanocco, classe 1985, cresciuta a Roncade, laureata in giurisprudenza, e il loro piccolo venuto al mondo in autunno. È partito dal suo appartamento di Silea, in via Madonna della Salute, nel nuovo quartiere residenziale a ridosso dello Sportler, e non è più tornato. Il trentatreenne ha diretto infatti la sua macchina verso Quero, nel Feltrino, e nella seconda casa di famiglia ha messo tragicamente fine ai suoi giorni.
Apparentemente la vita di Jacopo era serena e tranquilla, si era arricchita con il matrimonio ed era diventata piena con l’arrivo della cicogna. Eppure c’era qualcosa che lo turbava, un tarlo che lo ha roso dentro. «Nelle lettere che ci ha lasciato si capisce che il problema è legato al lavoro», cerca di spiegare la moglie Sara, «I carabinieri stanno cercando di capire». Non un nodo nella sfera privata, nessun accenno di depressione. «Era tranquillo», sottolinea la consorte, «Proprio per questo è un fulmine a ciel sereno».
Il segreto che ha portato Jacopo a scegliere di farla finita, cancellando un’esistenza che pareva giunta al culmine, è custodito nelle lettere al vaglio dei carabinieri in cui Jacopo, secondo quanto riferito dalla moglie, parla di questioni di lavoro. In banca, Longo lavorava dal 2005 dopo le scuole dell’obbligo a Padernello di Paese, frazione dove ancora oggi vivono i genitori, le superiori all’istituto tecnico Luzzatti a Treviso, poi l’università a Ca’ Foscari e la laurea magistrale in economia e finanza. Il tempo libero era diviso fra tennis, cinema e lettura. Per dieci anni, dal 2005 al 2010, Longo era stato responsabile dell’ufficio finanza della Cassa rurale ed artigiana di Treviso, lavorando nella sede centrale a Ospedaletto di Istrana. Con la fusione della Cassa rurale con CentroMarca Banca a partire dal 1 gennaio di quest’anno, Longo era passato alle dipendenze della banca di credito cooperativo con sede a Preganziol. Da un paio di mesi, dopo un breve periodo di lavoro nel quartier generale di CentroMarca Banca lungo il Terraglio, Longo era stato assegnato alla filiale di Zero Branco, in piazza Umberto I. «Era una persona molto precisa nel suo lavoro, non riusciamo a capire cosa possa essere scattato», continua a ripetere la moglie. La direzione e i colleghi di CentroMarca Banca sono sotto choc e si stringono alla famiglia Longo in questo momento di dolore. «Ti amerò per sempre, ovunque tu sia ora. Sempre dentro ai nostri cuori», è il messaggio che la moglie ha lasciato sulla bacheca di Facebook del marito, invitando tutti i suoi amici a scrivere la qualità che più hanno colto in Jacopo. «Di te ho apprezzato l’amicizia all’università, e poi in questi ultimi anni un semplice scambio di idee, opinioni, progetti», scrive l’amico Alessandro, «Per me sei sempre stato una cima, una mente incredibile, anche ora che non capisco perché la stessa ti abbia fatto questo. Sei sempre stato un uomo incredibile. Un abbraccio fortissimo a Sara». Per l'ultimo saluto, Jacopo tornerà a Padernello: le esequie sono fissate per venerdì alle 10.30 nella chiesa della frazione. A celebrarle sarà il parroco, don Piergiorgio Guarnier. Essendo venerdì santo, non verrà celebrata la messa per intero: la liturgia prevede le letture, l'omelia, la preghiera dei fedeli, quindi la benedizione della salma prima dell’ultimo, straziante abbraccio.
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