Ora lungo il Piave finiscono all’amo anche i pesci di mare

Vengono portati dall’acqua salata che risale i fiumi Lorenzon: «Nei nostri canali si trova ormai di tutto»
Di Marco Filippi

Ora nel Piave si pescano anche pesci d’acqua salata come cefali o passere di mare. È la conseguenza della risalita nei fiumi del “cuneo salino” del mare, che sta mettendo in allarme pescatori ma soprattutto agricoltori della Sinistra Piave, che si trovano a irrigare i campi con acqua salata, che rovina le sementi. La composizione della comunità ittica nel corsi d’acqua dolce della provincia di Treviso sta subendo una vera rivoluzione. E se nella parte della Destra Piave il gambero della Luisiana e il pesce siluro stanno avendo un impatto devastante sulle specie ittiche autoctone, sulla sponda sinistra del Piave ed in particolare in canali di scolo come il Bidoggia si sta assistendo ad un fenomeno piuttosto preoccupante: la risalita del cuneo salino. L’acqua si sta cioé salinizzando a causa di due fattori: l’alta marea e la progressiva perdita di potenza di scarico del Piave nel mare. Cambia dunque l’ecosistema nella Marca. E il fattore più negativo riguarda però la terra. Perché l’acqua salata rappresenta un pericolo anche per l’agricoltura e la vegetazione. Il problema è ora oggetto di discussione in Provincia. Lo sa benissimo l’assessore provinciale all’Agricoltura, Caccia e Pesca Mirco Lorenzon: «Abbiamo consapevolezza del problema. Il punto è che se dovesse perdurare nel tempo, il sale potrebbe provocare grossi problemi all’agricoltura. Un fattore positivo potrebbe essere l’innalzamento delle falde». Il fatto che il livello del cuneo salino si stia alzando lo testimonia la presenza nel Piave di pesci come il cefalo o la passera di mare. «Effettivamente», spiega Lorenzon, «queste specie si possono trovare tranquillamente fino a Ponte di Piave. Se da una parte la presenza di queste specie non desta grosse preoccupazione per il loro impatto e sono ben accette dal mondo della pesca, quello che preoccupa di più sono gli effetti devastanti che la risalita del cuneo salino lungo il Piave potrebbe avere sulla vegetazione e sulle coltivazioni agricole adiacenti». Cambia dunque la composizione della comunità ittica della Marca. «Sì», afferma l’assessore provinciale. «Lo conferma l’ultimo censimento ittico. Nella Destra Piave, in particolare nel bacino del Sile e nei canali dei Comuni di Zero Branco, Roncade, Monastier, Mogliano, San Biagio di Callalta, Zenson, Casale e Casier c'è la presenza radicata e consistente del gambero della Luisiana. Il suo impatto è devastante per le altre specie ittiche autoctone in quanto si nutre delle loro uova. Altra specie devastante per l'ecosistema acquatico è il pesce siluro di origine danubiana ben presente e ambientato nel Sile; può raggiungere dimensioni di circa 2 metri e oltre un quintale di peso: si ciba di pesci e uccelli acquatici».

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