Operazione immobiliare a Treviso: i fratelli Baccini comprano il palazzo che ospita i “Naneti”

TREVISO. È l’immobile che i trevigiani conoscono perché al piano terra ospita i Naneti, da poco raddoppiati con il temporary shop che durante le festività ha visto per la prima volta l’ampliamento per il confezionamento delle tradizionali ceste natalizie.
Non ha un particolare valore storico architettonico, ma “accompagna” l’ingresso in vicolo Broli da piazza Indipendenza, lì dove domina la Teresona. Peraltro è “cordonato” pure dai punti luce installati al tempo delle riqualificazione del palazzo che domina la piazza, un tempo sede della banca dell’Agricoltura e ora occupato dallo store di United Colors of Benetton.
Ma recentemente è passato di mano, nell’ennesima operazione immobiliare sugli stabili del centro storico, in particolare negli scorci più suggestivi e/o affollati. Lo hanno rilevato i fratelli Baccini – Elisa, Andrea e Paola – in un nuovo investimento immobiliare che fa seguito a quello in piazza Pola, dove i tre eredi avevano acquistato all’asta l’ex storica sede della Banca d’Italia.
La trattativa, stando ai soliti bene informati della piazza, si sarebbe avviata già negli ultimi mesi dell’anno appena concluso, e avrebbe visto nero su bianco prima di Natale.
A cederlo, appunto con la firma negli ultimi giorni dell’anno, uno dei più noti imprenditori del settore vinicolo della Marca.
Massimo il riserbo sulle cifre, ma anche su quello che i Baccini vogliono realizzare nello stabile.
Stando ai rumors, comunque, l’intento degli eredi di Gisulfo – re e pioniere del fotovoltaico che ha fondato nel 1967 l’azienda all’avanguardia di San Biagio, poi rilevata da un fondo straniero e che comunque è rimasta amministrata dalla famiglia – sarebbe quello di valorizzare uno degli scorci più centrali della città, e anche la tipicità di un esercizio come i Naneti, da sempre uno dei ritrovi più amati dai trevigiani e dai turisti. Dal 2014 l’esercizio fa riferimento ai fratelli Marco e Andrea Renosto e a Irene Portello.
Non ci sarebbe dunque un piano di valorizzazione immobiliare in senso stretto, casomai – ma se ne parlerà appena usciti dalla pandemia – la possibilità di sfruttare il palazzo e gli spazi al piano terra – non solo i Naneti – in chiave turistica.
La versione cittadina di quello che la famiglia Baccini ha già realizzato rilevando il resort “Duca di Dolle” a Rolle, in piena zona Unesco.
Ma gli operatori immobiliari rilevano anche il boom degli investimenti in centro, in particolare sui “terracielo”, per le loro differenti possibilità di sfruttamento, in chiave eclettica a seconda di posizioni, contesti, volumetrie. Stanno girando decine di milioni, negli ultimi mesi in centro storico. —
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