Operaie reintegrate solo part time Nuove accuse contro Electrolux

L’avvocato delle donne fatte assumere dal giudice ha scritto una lettera di protesta alla direzione Sono tre immigrate e oggi alle 7 torneranno in fabbrica dopo quattro anni. Una è laureata
Di Francesco Dal Mas
Una veduta esterna dello stabilimento Electrolux di Porcia (Pordenone), in una immagine di repertorio. ANSA/ALBERTO LANCIA
Una veduta esterna dello stabilimento Electrolux di Porcia (Pordenone), in una immagine di repertorio. ANSA/ALBERTO LANCIA

SUSEGANA. Dopo quattro anni di assenza, ritornano in fabbrica, questa mattina alle 7, le tre operaie fatte riassumere dal giudice del lavoro del tribunale di Treviso. Si tratta di tre donne immigrate che nel 2011 erano entrate all’Electrolux di Susegana con contratti a tempo determinato, peraltro protratti. Un’operaia è mamma da tre mesi e, molto probabilmente, completerà il periodo di maternità a casa. Un’altra è laureata e parla 7 lingue: un particolare idioma marocchino, della sua terra, l’arabo, l’inglese, il francese, lo spagnolo, l’italiano ed il veneto. Ieri mattina le tre giovani hanno completato le procedure burocratiche e ricevuto la lettera di assunzione del contratto a tempo indeterminato. Oggi si presenteranno alla linea 4, per il primo turno di lavoro. Il contratto rimane però subordinato all'esito dei successivi gradi di giudizio.

La direzione di Electrolux ha comunicato alle tre lavoratrici che saranno assunte con un contratto part- time a 30 ore (al 75%) fino alla scadenza del periodo di solidarietà, ossia a fine marzo 2016, poi si presume a 40 ore e questo perché, a dire dell’azienda, la fabbrica è ora a 6 ore (dall’inizio di dicembre, mentre da giugno ha lavorato ad 8 ore). «Electrolux pare non sia nelle condizioni di aggiornare le liste della solidarietà inserendo ora anche queste operaie» spiegano i delegati Rsu. Su quest'ultimo punto l'avvocato delle operaie ha contestato il part-time con una lettera alla direzione; le operaie hanno rilasciato una dichiarazione scritta in calce alla lettera di assunzione, con una presa visione e non di accettazione del documento in quanto non prevede sin da subito le 40 ore. Quindi la battaglia legale proseguirà su più fronti. «In qualche modo si è rotto finalmente il tabù» afferma Augustin Breda della delegazione Rsu «dopo tante insistenze del sindacato l’azienda si è decisa ad assumere. Per la verità, a seguito dell’imposizione di un giudice. Ma tant’è, è sempre un positivo segnale».

Probabilmente dopo le feste natalizi la multinazionale del freddo tornerà alle 8 ore giornaliste di lavoro. Intanto lunedì prossimo si terranno in stabilimento le assemblee retribuite per fare il punto della situazione. Interverrà anche un rappresentante dei dipendenti Electrolux nel CAE, il Comitato aziendale europeo del Gruppo. Per il sito produttivo di Susegana si prospetta un 2016 di continuità nella ripresa. L’azienda da tempo registra il migliore trend fra le quattro realtà italiane del gigante del freddo.

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