Omicidio Magri, mamma Paula vuole vedere il figlio Bruno

Paula De Waal vuole incontrare al più presto il figlio Bruno Magri, ancora ricoverato all’ospedale di Treviso. Al momento i medici sostengono che sia meglio lasciare il ragazzo tranquillo e che non sia il caso di sottoporlo ad ulteriore stress. Ma non è escluso che nei prossimi giorni la domanda possa essere presentata al sostituto procuratore Valeria Sanzari a cui spetta l’eventuale assenso. «Bruno ti voglio bene», ha scritto la donna sul suo profilo Facebook. Il gip Silvio Maras sta invece aspettando l’esito della relazione dei medici per stabilire se Bruno possa essere in grado o meno di lasciare il Ca’ Foncello. La decisione dovrebbe essere presa per oggi. Intanto, ieri mattina, il pm ha firmato il nulla osta per i funerali di Roberto Magri, l'ex manager 55enne ucciso a coltellate dal figlio Bruno, 21 anni, nel loro appartamento di via Ghirada giovedì scorso. La data delle esequie non è ancora stata fissata.
L'autopsia effettuata sul corpo dell'uomo dal medico legale Massimo Montisci ha chiuso ha permesso agli inquirenti di acquisire tutti gli elementi necessari per il proseguo delle indagini, che vedono il giovane indagato per omicidio volontario aggravato dal vincolo di parentela. Dalla relazione del professor Montisci,è emerso che Roberto Magri è stato raggiunto da dieci coltellate, quattro delle quali profonde e al torace. Un morte rapida, agonia drammatica e brevissima: l’uomo, colpito dai fendenti del figlio Bruno, è morto nel giro di pochi minuti. Emorragia e insufficienza respiratoria dovuta alle lesioni polmonari: questa la causa della morte del cinquantacinquenne, finita nero su bianco nella relazione che il professor Massimo Montisci ha depositato sulla scrivania del sostituto procuratore Sanzari.
I fendenti sferrati dal figlio con un coltello da cucina sono stati in tutto una decina. Praticamente tutti al torace quelli andati a segno. Una furia rapida, letale: quattro coltellate hanno perforato il polmone dell’uomo, una quinta ha parzialmente reciso un’arteria sopra la zona polmonare. Da questi colpi l’insufficienza respiratoria e l’emorragia fatali. La morte, secondo il medico legale, è avvenuta nelle prime ore del pomeriggio di giovedì scorso, 17 gennaio. In pratica, pochi minuti dopo la colluttazione nata tra i due a pranzo. Nessuna lenta agonia, dunque. Dopo lo scontro, il figlio ha lasciato il padre agonizzante a terra ed è andato in pronto soccorso per farsi curare alcuni tagli alle mani che aveva riportato durante la colluttazione. Quando il ventunenne è tornato a casa, ore dopo, il corpo del padre ormai senza vita era in una posizione diversa: uno spostamento dovuto quasi certamente agli ultimi spasmi dell’uomo, colpito mortalmente al torace. L’omicidio, stando alla ricostruzione fatta da Bruno agli inquirenti, è avvenuto all’ora di pranzo.
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