Oltre 800 crociere dal Sile alla Laguna. È Houseboat mania

TREVISO. Il quartiere generale dell’azienda è ancora sul Po, dove negli anni Novanta ebbe inizio l’avventura commerciale. È un ufficio, piccolino. Ci lavorano due persone, ovviamente on line perchè la clientela è per la maggior parte straniera, e quella italiana comunque chiama da ogni parte d’Italia. Le richieste? Comfort, relax, posti letto, come si trattasse di una casa vacanze. Ma questa galleggia e si muove.
Houseboat era una piccola realtà imprenditoriale nata in anni in cui il turismo green e le idrovie erano cosa da alta Europa, proposte visionarie per un’Italia ancora abituata a stabilimenti, club, e ben lontana dal boom delle escursioni, del cicloturismo, del business green. È partita con sette barche ormeggiate nei presi del delta, poi ha deciso di chiudere con il Po e trasferire tutto lungo il Sile, fiume quieto, navigabile, collegato a Venezia e a una rete di canali di bonifica che potevano ricordare altri stati d’Europa.

Ha rilanciato la sua attività prima facendo base a Casier, poi costruendo una darsena al confine con Casale, in una spaziosa ansa del Sile. Ed è lì che hanno bussato, un giorno, gli agenti della “Le Boat”. Chi erano? I rappresentanti di uno dei più grandi tour-operator internazionali, tra i pochi ad aver puntato sulle case galleggianti. Da lì un accordo commerciale che ha moltiplicato la flotta (le barche sono diventate quaranta), il circuito dei clienti e ovviamente gli incassi arrivati a toccare oggi i 3 milioni di euro l’anno per il solo circuito che fa base a Casale, ha aperto un secondo “hub” nella laguna di Marano (a Precenicco ) e propone oltre 170 chilometri di navigazione libera lungo i canali e la laguna di Venezia. I clienti? Per la maggior parte stranieri: tedeschi, svizzeri, francesi, perfino qualche gruppo di cinesi. Famiglie soprattutto, che arrivano in auto o in aereo, raggiungono la darsena, caricano le valigie a bordo e partono da Casale scendendo il fiume fino al primo bivio: Portegrandi. Lì la scelta: Laguna di Venezia o Laguna di Marano. Una virata e via, un viaggio affrontato con la lentezza di una casa in tutto e per tutto (bagni, cucina, letti, salottino...) spinta da un’elica.

L’esperienza non è cosa da tutti i giorni. In quattro si va dai 1200 euro per una bassa stagione, ai 2900. Ma alla cifra vanno aggiunti gasolio, pulizia e altri extra a richiesta. Tempo medio di vacanza? Una settimana. A chiedere formule più brevi sono gli italiani, che arrivano lungo il Sile alla ricerca di weekend di relax. Concorrenti? Uno solo, a Chioggia. All’indotto degli itinerari lagunari (il quinto tragitto più gettonato d’Europa) Houseboat lega l’attività da tour operator. Se a Casale e Precenicco ci si occupa di gestire e riparare la flotta, nel piccolo ufficetto sul Po organizza infatti anche i viaggi all’estero di chi sceglie di vivere in houseboat sì, ma in altri canali. L’offerta? Dalla Germania alla Francia, dal Belgio all’Irlanda e, ovviamente, Paesi Bassi. Il traffico? Nel 2015 sono stati 500 i gruppi di turisti inviati a navigare l’Europa.
La casa galleggiante piace e il traffico lungo il Sile lo dimostra (guardare per credere). Basta andare a Venezia, e contare quante sono quelle ormeggiate nei posti più unici della Laguna. Affacciarsi sul Sile al faro di Jesolo per vederle ormeggiate alla Marina del Faro dove ai velisti non dispiace convivere con chi viaggia a ritmo lento. Peccato che i tragitti non contemplino Treviso. Lì il Sile è troppo “ripido” e nessuno ha ancora pensato di allestire un attracco a monte della centrali di Silea.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso