Ok alla cassa d’espansione di Sernaglia

SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA. Ci sono voluti quattro lunghi anni, conditi anche da acide polemiche tra gli amministratori dei due Comuni confinanti di Farra e Sernaglia, ma alla fine il Quartier del...

SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA. Ci sono voluti quattro lunghi anni, conditi anche da acide polemiche tra gli amministratori dei due Comuni confinanti di Farra e Sernaglia, ma alla fine il Quartier del Piave avrà la sua prima cassa di espansione. Giovedì scorso il Consorzio di bonifica Piave (ex Pedemontano Brentella) ha chiuso definitivamente la gara d’appalto per la “realizzazione delle opere di salvaguardia idraulica e difesa dell’abitato di Sernaglia lungo il torrente Patean”, aggiudicando i lavori alla Emaprice di Possagno. A tre anni esatti dagli eventi alluvionali dell’autunno 2010 che allagarono gran parte del Veneto e confermarono che Sernaglia necessitava di un intervento diverso dalla semplice pulizia e manutenzione dei fondali di Gavada e Patean, il Consorzio Piave consegnerà il cantiere all’impresa per iniziare i lavori che dovrebbero concludersi entro 300 giorni, cioè per l’agosto 2014. Nel dettaglio si tratta di un’unica cassa d’espansione che sarà realizzata su un terreno agricolo di circa 2 ettari e mezzo (25 mila metri quadrati) tra via Farra e via Castello, a nord del centro abitato di Sernaglia, in prossimità del corso del Patean. L’area, già stata acquistata dal Comune di Sernaglia, è ridotta rispetto a quella individuata con l’accordo di programma del 2009 ed ospiterà una vasca naturale (inclinata) profonda dai 2 metri e mezzo ai 3 metri, per una capacità massima di contenimento di 60 mila metri cubi di acqua piovana. L’opera, interamente gestita dal Consorzio Piave, gode di un contributo della Regione di un milione di euro, erogato ancora nel gennaio 2011, mentre un’ulteriore finanziamento arriverà dalla vendita del materiale ghiaioso estratto nella campagna sernagliese dalla Emaprice. Le opere edili (scavi, argini e condotti di collegamento al Patean) ammonteranno a circa 300 mila euro. (g.z.)

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