Oggi l’addio a Cavasin ha fatto grande la Roces

MONTEBELLUNA

Ci sarà il mondo dello sportsystem oggi alle 15 in duomo a Montebelluna per dare l’ultimo saluto a Vasco Cavasin, il presidente di Roces ucciso a 73 anni dal Covid. E assieme al mondo del calzaturiero ci saranno i suoi amici che hanno costituito con lui i “Selese” e dato vita al Palio del Vecchio Mercato.

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La Roces come una delle tre Tofane. Le magiche pareti rosa di Cortina. Perché all’inizio di questa storia era la montagna il cuore ispiratore dell’azienda: pedule e scarpe da arrampicata. Ma poi fu proprio Vasco Cavasin, il re dei pattini in linea, scomparso domenica a 72 anni a causa del Covid, a cambiare tutto.

Aveva 21 anni quando prese le redini dell’azienda di famiglia da papà Ottorino, dieci dipendenti e la furia creativa che solo la giovinezza conosce. Negli anni Settanta inizia a produrre doposci e scarponi. Le lame poi diventano rotelle in fila per sfrecciare rapidi. E infatti la piccola azienda a diventa uno dei fornitori della nota Rollerblade. Che in Italia poi ci arriverà acquista prima dai Benetton e poi dal gruppo Tecnica. Ma presto saranno le sue lame, con il marchio Roces a diventare l’oggetto del desiderio. E poi un’infilata di innovazioni: il telaio in alluminio solido, la costruzione Biomex e il Growth Compensation System, un sistema concepito e brevettato da Roces che consente di allungare il pattino aumentandone la taglia, permettono all’azienda di cavalcare la cresta dell’onda del pattinaggio in linea. Negli anni Novanta il pattinaggio veloce su strada è una moda planetaria. Gli anni Duemila vedono l’azienda crescere ancora e innovare. Nel 2005 Roces si espande verso nuovi mercati: prima lo skateboard, poi il monopattino. —



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