Offese al sindaco: patteggia e chiede scusa

FARRA DI SOLIGO. Si è conclusa, con la pace tra i due, la vicenda che aveva coinvolto il sindaco di Farra di Soligo, Giuseppe Nardi e Soufi Khatir, marocchino, quest’ultimo imputato per oltraggio a...

FARRA DI SOLIGO. Si è conclusa, con la pace tra i due, la vicenda che aveva coinvolto il sindaco di Farra di Soligo, Giuseppe Nardi e Soufi Khatir, marocchino, quest’ultimo imputato per oltraggio a corpo politico amministrativo, per via di una lettera inviata al sindaco dove accusava l’intero comune di Farra di Soligo di perseguire delle politiche razziste. Khatir ha patteggiato 800 euro di multa a cui si aggiungono 450 euro per le spese di parte civile. La vicenda risale ancora a luglio 2010 quando, con un provvedimento, il comune di Farra aveva chiesto di eseguire alcune verifiche presso l’abitazione di Khatir. In modo particolare era necessario verificare la situazione urbanistica e di pubblica sicurezza che si era venuta a creare presso l’abitazione per il continuo flusso di persone che vi si recavano per dei momenti di preghiera. Le stesse rilevazioni, effettuate dai vigili, confermavano un grande afflusso di gente, rendendo necessarie delle verifiche urbanistiche del locale. Dopo la notifica di quel provvedimento, Khatir inviò una missiva di risposta dove definiva l’attività del comune come «l’ennesima bieca operazione razzista» e «frutto di un chiaro disegno della sua amministrazione». A seguito della lettera il sindaco Giuseppe Nardi decise di prendere dei provvedimenti per tutelare l’onore e l’attività svolta dall’amministrazione, denunciando il signor Khatir. Il tutto si è portato avanti fino all’udienza di lunedì scorso, quando Khatir ha fatto le sue scuse al sindaco dispiacendosi pubblicamente. Il sindaco Nardi dichiara: «Volevo chiudere una brutta vicenda, è finita con le scuse e la pace tra me e Khatir. Se si fosse presentato di persona le cose sarebbero andate in modo diverso. Ha scritto una lettera pubblica, magari consigliato in malafede da qualcuno che ha approfittato dell’accaduto».

Andrea Foltran

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