Odissea per la multa all’auto demolita

CASTELFRANCO. Per una multa sbagliata riguardante un’auto demolita tre anni prima, ora deve fare la vita del delinquente. Luca Antonello, 49 anni, castellano, quando viaggia con la sua vettura deve...

CASTELFRANCO. Per una multa sbagliata riguardante un’auto demolita tre anni prima, ora deve fare la vita del delinquente. Luca Antonello, 49 anni, castellano, quando viaggia con la sua vettura deve stare attento a non incappare in un posto di blocco. Se fermato rischia una sanzione dai 700 ai 3 mila euro e probabilmente anche il sequestro del veicolo. Questo perché l'iter giudiziario di quella multa per divieto di sosta non si è fermato, arrivando fino al fermo amministrativo del mezzo di proprietà. Tutto ha inizio nel 2011 quando Antonello riceve dalla polizia municipale di Pagani (Salerno) una multa di 80 euro per divieto di sosta. Particolare importante: fino al 2013 era titolare di una concessionaria di auto a Vedelago e per il breve tempo che passa tra la consegna di una vettura usata e il suo successivo destino risulta lui il proprietario. «Quando mi è arrivata la multa», spiega, «ho fatto presente che non ero mai stato a Pagani e quindi non potevo aver parcheggiato in sosta vietata. La vicenda sembrava essersi chiusa lì, con tante scuse dei vigili di Pagani». I successivi controlli dimostrano che Antonello non poteva aver compiuto quell’infrazione: l'auto in questione, una Rover, era stata demolita nel 2008. Va a sapere che cosa sia successo perché questo elemento non era emerso subito, ovvero prima di spedire la multa. Erano le incertezze del suo mestiere. La vicenda passa nel dimenticatoio. Nel 2015 Antonello ritrova le carte: «Pensando che fosse ormai tutto a posto ho buttato via tutto». Ma il destino è beffardo: pochi giorni dopo, gli arriva un’ingiunzione di pagamento da parte dell’AreaRiscossioni, incaricata del recupero delle multe non pagate. La contravvenzione ora è lievitata a 120 euro. «Ma non bado neanche a quell'avviso. Avevo in mano la cancellazione di quella multa e pensavo a un disguido. Non mi preoccupo neanche del sollecito». Il problema arriva quando scatta il fermo amministrativo: ovvero se pizzicato alla guida di un'auto di proprietà rischia una salata sanzione e il sequestro. «A questo punto la cosa si era fatta seria. Ho dovuto ricostruire tutta la documentazione. Ma a quanto pare questo non ha determinato un rapido dietrofront della società di riscossione». Il casi ora è in mano di una associazione di consumatori e pare palesarsi anche la possibilità di un risarcimento.

Davide Nordio

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