Oderzo, crisi del commercio: chiudono Sisley e You Bijoux

TREVISO. Il 2019 della città si è aperto con due serrande abbassate in più. Se la prima, “You Bijoux” (piazza Grande), si è alzata per l’ultima volta il 30 dicembre, quella di Sisley in via Umberto I non si è più sollevata dopo domenica 13. E se uno spazio è quasi sicuro di essere occupato di nuovo a breve, per l’altro al momento non ci sono prospettive certe. Entrambi i locali, cosa importante, non resteranno sfitti.

Se il locale di piazza Grande potrebbe essere occupato dal locale Arbor che, allargandosi, aprirebbe una pizzeria accanto al bar-pasticceria attivo dall’anno scorso (ma a rallentare i tempi è la burocrazia: per mettere in pratica l’intento è necessario portare a termine alcuni lavori e i gestori stanno cercando di capire se le opere possano realizzarsi nonostante il vincolo sul palazzo storico), quello di via Umberto I verrà occupato da marzo da un altro negozio di abbigliamento. La chiusura di Sisley non avrà ripercussioni occupazionali: i dipendenti che lavoravano a Oderzo saranno impiegati in un nuovo store che verrà aperto fuori provincia. Molti i perché della chiusura, come hanno spiegato alcune commesse. Sotto accusa finisce soprattutto la poca gente che va in centro storico: «Abbiamo venduto tutto nei quattro giorni di svendita che abbiamo fatto, tanto che pensavamo di chiudere a fine mese e abbiamo dovuto anticipare i tempi di due settimane perché siamo rimaste quasi senza merce» ci spiegava un’impiegata sabato mattina «Questa è una cosa molto importante: significa che la gente, a Oderzo, c’è eccome. Ora tutto sta nell’offrirle una ragione per fare acquisti in questo centro storico e non a Noventa».
I numeri parlano chiaro: con queste chiusure sale a 54 il numero dei negozi al momento chiusi o sfitti, una cifra che nell’ultimo periodo era andata diminuendo. La più clamorosa era stata quella di Red Calzature, che aveva decretato la riapertura dopo quasi un ventennio dell’ex Gium. Ma i due cartelli che avvisano la clientela della recente chiusura dei negozi portano nuovi interrogativi a tutto il commercio del centro, che in questi giorni è alle prese con i rendiconti (Forò si riunirà anche a questo scopo giovedì) dopo che il Natale ha rappresentato una grande iniziativa solidale nei confronti del Comune di Rocca Pietore rovinata però dal sostanziale flop commerciale. È l’Ascom di Oderzo e Motta la più decisa nel lanciare un nuovo allarme sullo stato di salute di tutto il commercio del centro storico: «Queste due chiusure sono un segnale molto negativo», commenta Enrico Chiara, direttore dello sportello opitergino dell’associazione. «Ora cercheremo di fare del nostro meglio per favorire la riapertura di entrambi i negozi: siamo alle solite», continua, «ma dobbiamo chiederci quale futuro vogliamo per il centro storico: lo vogliamo vivo o un dormitorio?», è il suo affondo. Per questo chiede una maggiore attenzione della giunta a proposito della prossima approvazione del nuovo Piano Urbano del Traffico, ma anche nuovi contatti fra l’amministrazione e le associazioni di categoria: «La nostra proposta di creare una serie di temporary shop nei negozi sfitti è caduta nel vuoto, nonostante abbia funzionato nel Comune di Imola», ricorda. Anche Forò, l’associazione dei commercianti del centro, esprime il proprio rammarico: «Sono chiusure dettate da ragioni diverse, ma è comunque un dispiacere: erano entrambe nostre associate. “You Bijoux” potrebbe riaprire», spiega il presidente Federico Zaghis.
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