Obitorio chiuso: salma respinta

RESANA. Salma costretta a emigrare all’obitorio dell’ospedale di Camposampiero, perché «quello di Castelfranco è chiuso». Per i familiari di Gabriele Bolzon, ex cuoco di 63 anni, morto a casa, è stata una brutta storia: respinti dall’ospedale perchè fuori dall’orario di apertura dell’obitorio. Gabriele, colpito da un male incurabile, è stato curato a domicilio e seguito quotidianamente dal servizio Siad dell’ospedale di Castelfranco. Lunedì, alle 15.45, è morto. I familiari hanno chiamato il medico curante, che ha redatto il certificato di morte, e l’impresa funebre per il trasporto all’obitorio due ore dopo il decesso. A Castelfranco i cancelli dell’obitorio vengono chiusi alle 16.30, ma solitamemente c’è l’addetto che nelle ore di chiusura viene chiamato in reperibilità. Lunedì, però, la reperibilità non ha funzionato e i familiari di Gabriele si sono sentiti rispondere che l’addetto non apriva e se volevano, se ne sarebbe riparlato il giorno successivo. A quel punto i parenti non hanno potuto fare altro che sentire l’obitorio di Camposampiero (Pd), che ha accettato regolarmente la salma, sia pur con qualche problema burocratico essendo il morto di Resana e quindi di competenza dell’Usl 8 di Asolo. I problemi burocratici sono stati risolti dall’impresa funebre di Loreggia, ma per la famiglia Bolzon resta l’amarezza di questa «emigrazione» forzata.
«Inspiegabile il comportamento tenuto da Castelfranco – osservano i parenti di Gabriele – vogliamo avere delle giuste spiegazioni, come mai abbiamo avuto questo trattamento? Vogliamo capire cosa è successo. La persona reperibile è chiamata a svolgere questo servizio a qualunque orario. Perchè la salma del nostro caro, dopo che regolarmente era stato redatto il certificato del medico di famiglia, è stata rifiutata?». Intanto ieri pomeriggio, la salma partita dall’ospedale di Camposampiero, è arrivata in chiesa a Resana dove sono stati celebrati i funerali, alla presenza di molta gente. Gabriele era in pensione da sette anni, dopo essere stato cuoco in locali molto quotati della zona e anche in Valle d’Aosta. Negli ultimi anni per motivi familiari era stato capo conduttore alla Cartiera Giorgione di Castelfranco. Lascia la moglie Lorena Ferraro, 56 anni, e i figli Andrea, 28, e Monica, 38, e i fratelli ai quali era molto legato.
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