Nutrie, c’è una soluzione «verde»

Pozzobon: «Allontanare gli animali dalle mura e vietare di dar cibo»

«Non serve sterminare le nutrie, e lo dico anche pensando agli animalisti e a chi è sensibile e vuole rispettare la natura. È possibile allontanare le nutrie dalla città con alcuni semplici accorgimenti: togliendo gli animali dalla penisola del Paradiso e dalla zona di San Tomaso, vietando rigorosamente di dare cibo agli animali. Quello che i cittadini danno ai cigni o alle anatre, e anatre è il cibo che attira poi anche topi e nutrie».

Non parla un esperto qualsiasi. Patrizia Pozzobon, 48 anni, è titolare della Kaptura di Caerano, azienda che si occupa di disinfestazioni. E che a San Tomaso si è occupata della rimozione dei piccioni, nonchè della protezione della porta restaurata (e in città anche della Loggia dei Cavalieri). Fa già notizia un’imprenditrice che parla...contro i suoi interessi. Questione di sensibilità? «Parola da cittadina e da esperta. Donadon stima in 50 mila euro la spesa per l’eliminazione delle nutrie, credo che di questi tempi siano cifre importanti per gli enti locali, meglio trovare alternative più economiche e rispettose dell’ambiente», risponde l’imprenditrice.

Lei propone un intervento a monte.

«L’analisi deve partire come sempre dal ciclo alimentare. La penisola del Paradiso sotto le Mura è suggestiva con gli animali. Ma è diventata un’aia, la molla che attira topi e nutrie. Ora si è allargata alla zona della porta San Tomaso. Diciamo che stavolta serve più la prevenzione».

E il pugno di ferro contro chi dà cibo agli animali?

«Ma guardi che il Comune ha già varato le ordinanze, per i cigni lungo il Sile. È esattamente lo stesso problema: se non trovano cibo, gli animali si spostano da soli, là dove invece lo trovano. Nutrie comprese. Dunque serve rigore, con la massima collaborazione dei cittadini. Vanno informati che il loro cibo finisce per attirare anche le nutrie».

È raro trovare un’imprenditrice della disinfestazione che propone soluzioni soft. È per caso ambientalista?

«Ho una mia sensibilità. Se si possono adottare soluzioni meno drastiche dei veleni, ben vengano. Lo sterminio dev’essere veramente l’ultima via da percorrere. E poi c’è la legge. Donadon parla della sua crema alle mele, ma la legge tutela le nutrie, allo stato sono intoccabili».

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