«Nuove norme sul lavoro rischio disagi per Contarina»

Il presidente Zanata: «Sarà più difficile trovare autisti per la raccolta dei rifiuti E con il maggior turnover gli operatori conosceranno meno il territorio»
Zago Lovadina contenitori raccolta differenziata a treviso
Zago Lovadina contenitori raccolta differenziata a treviso



L’intero assetto della raccolta dei rifiuti in città rischia di subire pesanti disagi dalle novità in tema di contratti introdotte dal “decreto dignità”. Con 700 addetti, di cui quasi la metà a tempo determinato, Contarina è tra le realtà che rischiano di subire i maggiori contraccolpi: secondo l’azienda i contratti a termine rischiano di non essere rinnovati e, specie per quanto riguarda i camionisti, anche il turnover potrebbe non essere immediato.



Gli autotrasportatori sono figure delicatissime, profili professionali già molto difficili da reperire sul mercato, un eventuale irrigidimento su condizioni e durate contrattuali rischia di mandare in tilt il sistema di raccolta. E a rischio è anche la professionalità di molti operatori, come spiega il presidente di Contarina Franco Zanata: «Educhiamo i nostri dipendenti a comportarsi in un certo modo quando sono a casa dei trevigiani, le nuove regole non farebbero che aumentare il turnover degli addetti e sarebbe più difficile completare la loro formazione». Insomma, ridurre la durata massima dei contratti a termine da 36 a 12 mesi (prorogabili eventualmente per un altro anno, ma con le causali) non stabilizzerebbe chi c’è già: «Anzi, i ricambi diventerebbero più rapidi. Collaborazioni che prima potevano durare più a lungo ora si interromperanno prima, e sarà difficile reperire nuovi addetti. Il settore più delicato per noi è quello degli autisti dei camion, tutte le aziende hanno difficoltà a trovare lavoratori con la patente disponibili a fare questo mestiere. Con il maggiore turnover cala anche l’affiliazione all’azienda, il risultato è che sono a rischio certi standard qualitativi e di attenzione all’utenza».



Il numero uno di Contarina si iscrive così al vasto elenco di professionisti contrari alle novità introdotte dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio. «In termini generali, non valutiamo positivamente il provvedimento» commenta Zanata, «il decreto rende più difficile il ricorso a una forma di assunzione che per noi è un passaggio necessario prima della trasformazione a tempo indeterminato. Riducendo i tempi e introducendo le causali temo si arriverà a un’ulteriore precarizzazione del lavoro». Sono circa 700 i dipendenti di Contarina, una buona fetta di questi sono a tempo determinato perché la società lavora molto su appalti, e quindi la durata di una singola commissione difficilmente va oltre un orizzonte temporale di qualche anno (nella migliore delle ipotesi). In un contesto del genere, stabilizzare dopo 12 mesi è un rischio che l’azienda non si può concedere.



Contarina aveva assicurato, nel corso dei recenti incontri con le parti sociali, di voler perseguire una politica di stabilizzazioni. «In questo ultimo periodo stiamo compiendo un processo di stabilizzazione importante» assicura Zanata, «il numero di contratti a termine è più alto del solito perché nei periodi di ferie aumenta il ricorso ai tempi determinati. Nel nostro caso, tuttavia, valutiamo sempre, per ogni singola posizione, se ci sono le condizioni per la trasformazione: è un impegno che abbiamo assunto con le organizzazioni sindacali». —



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