Nuova vita dell’Alfa F12 Premio al restauro «top»

RIESE PIO X. Era un furgone con tanta storia alle spalle e altrettanta ruggine addosso. È tornato agli antichi splendori, fino a vincere il premio per il miglior restauro alla fiera dei motori di...

RIESE PIO X. Era un furgone con tanta storia alle spalle e altrettanta ruggine addosso. È tornato agli antichi splendori, fino a vincere il premio per il miglior restauro alla fiera dei motori di Padova nella categoria “Povere ma belle”. Tutto grazie alla passione di Roberto Camozzato di Riese, trentanovenne con il pallino di tutto ciò che è “vecchio”. Come questo Alfa Romeo F12, sbucato da un passato in cui era arruolato nel parco macchine della contessa Volpi, che lo utilizzava per portare in giro gli ospiti della villa di Maser conosciuta anche per il nome della contessa, oltre che come Villa Barbaro.

Una storia di passione, tanta, e di non meno lavoro. «Una decina d’anni fa ero a cena da amici e ho notato un voluminoso mezzo nascosto sotto un telo»: così Camozzato racconta l’inizio di questa seconda vita del “F12”. Lui e il suo amico Marco Zanon di Altivole hanno portato avanti il restauro, un hobby ritagliato nel tempo libero dal lavoro (commesso uno, pavimentista l’altro). Carrozzeria, ruggine, caccia a pezzi di ricambio praticamente introvabili, lavoro di rimessa a nuovo: alla fine, la perfezione e il trionfo alla fiera di Padova. Il resto sono ringraziamenti a chi li ha aiutati, dalla famiglia Binotto agli amici Baldisser. (f.p.)

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