Nuova cava a Onigo, Emaprice ci riprova

Primo progetto bocciato, ora la ditta chiede di portare avanti gli scavi con un ridimensionamento
PEDEROBBA. Emaprice non rinuncia al progetto di una nuova cava di argilla sui colli di Onigo dopo che il progetto del 2015 era stato bocciato dalla commissione Via regionale. Ha infatti presentato le sue controdeduzioni ai motivi ostativi espressi dalla commissione regionale. Si tratta in pratica di un progetto che ridimensiona l’opera ma che conserva lo stesso obiettivo di ricavare una vasca di laminazione per le eventuali piene del torrente Curogna.


La nuova pubblicazione di un progetto più contenuto porta la data del 10 novembre scorso e le conseguenti nuove osservazioni dovranno essere presentate entro il 9 gennaio 2018, ossia entro 60 giorni dal deposito del nuovo progetto ridimensionato. Il progetto era stato al centro di una battaglia che aveva visto le associazioni ambientaliste schierarsi contro la nuova cava da far diventare, un volta scavata l’argilla, una vasca di contenimento delle piene. Contro una cava vera e propria si era schierata anche l’amministrazione comunale, favorevole invece a creare una depressione per raccogliere le acque di piena del torrente e probabilmente questo nuovo progetto di Emaprice va in questa direzione. «Non so di un nuovo progetto di Emaprice – dice il sindaco Marco Turato – le controdeduzioni erano una possibilità per la ditta, ma non so che intenzioni abbia Emaprice». Invece la società con sede a Cavaso ha deposito le controdeduzioni con progetto ridotto e quindi è partito il nuovo iter che porterà ad un nuovo pronunciamento della commissione regionale di valutazione di impatto ambientale. È quella che è stata denominata cava Val Grande, localizzata tra due altre cave: la Curogna e la Fornace. E la commissione, nel bocciare il progetto del 2015, aveva considerato che la riprofilatura della collina avrebbe fatto scomparire l’ultimo lembo collinare e creato una unica cava assieme alle altre due esistenti, di cui una già ricomposto. Quindi il paesaggio sarebbe stato, per la commissione, modificato in modo sensibile. Adesso c’è un progetto ridimensionato da valutare, per il quale vanno presentate le osservazioni entro il 9 gennaio. Scontato che le associazioni ambientaliste, così come avevano fatto col precedente progetto, si schiereranno contro a nuovi scavi nelle colline di Onigo perché non ritengono che il torrente Curogna sia così pericoloso da aver bisogno di una vasca di contenimento delle piene e continueranno a considerare quella unicamente una ulteriore cava.
(e.f.)


Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso