Nuda al rave party La diciassettenne aveva preso l’ecstasy

CASALE SUL SILE. È risultata positiva alle anfetamine la ragazza di 17 anni che aveva dato in escandescenze durante l'interruzione del post party organizzato lo scorso 17 giugno lungo il Livenza, a Torre di Mosto. È caccia allo spacciatore che le avrebbe fornito dell'ecstasy. I giovani poche ore prima avevano partecipato a un'altra festa. La giovanissima, residente a Casale sul Sile è stata dimessa pochi giorni fa dall’ospedale. Durante la degenza non sono mancati momenti di tensione tra lei e un'infermiera, ma la faccenda si è poi risolta anche se è stata segnalata al posto di polizia che fa riferimento a quella struttura sanitaria. I carabinieri di Portogruaro, che avevano sentore che qualcuno avesse spacciato una pasticca alla ragazza, hanno ricevuto il grido d'allarme dei genitori della ragazza, per la quale si temevano danni cerebrali permanenti. Il padre e la madre non sanno più cosa fare e chiedono aiuto. Chi le ha fornito la pasticca di anfetamine, (si suppone si sia trattato di ecstasy), rischia di finire in carcere e di scontare dieci anni di galera. Le indagini si concentrano in particolare su San Donà di Piave e Treviso. Il blitz quella mattina era scattato di buon’ora. Lo stop allo sballo e al “delirio” era stato decretato alle 7.30, nell'immenso parcheggio di un agriturismo in via Rotta a Torre di Mostro, nei pressi di un parcheggio che si trova nell’area del ristorante Antica Caneva. Le procedure di identificazione avevano riguardato 300 persone presenti, provenienti dalle province di Venezia, Treviso, Pordenone e Udine. Almeno 20 coloro che non risultavano idonei alla guida e si sono fatti così venire a prendere dai genitori e dagli amici, imbarazzatissimi. Nel primo pomeriggio bivaccavano ancora alcuni punk-a-bestia, rimasti lì per smaltire i fumi dell’alcol. Ma il culmine della tensione era stato raggiunto quando l'adolescente si era infilata in una conduttura idrica, praticamente seminuda. Era stata liberata da un vigile del fuoco di San Donà, mentre continuava a pronunciare frasi senza senso, affermando persino di essere stata stuprata, circostanza poi smentita categoricamente dagli inquirenti. Qualche giorno fa il fidanzato, ubriaco, aveva lasciato l’auto in sosta su un cavalcavia in centro a Treviso. Fermato dagli inquirenti, aveva comunicato di aver parcheggiato l’auto per andare a trovare la ragazza in ospedale.
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