Nove associazioni contro il supermercato sul Terraglio: «Stop centri commerciali, meglio il verde»

Categorie compatte: no al nuovo iper di Mogliano. Il documento: «Siamo per la sostenibilità economica e ambientale»

Valentina Calzavara
L'area ex Nigi a Mogliano lungo il Terraglio
L'area ex Nigi a Mogliano lungo il Terraglio

Le associazioni di categoria dicono no al nuovo supermercato lungo il Terraglio. Sostengono l’idea di rinunciare al progetto per il bene dell’ambiente. A formulare la richiesta: Ascom Confcommercio Treviso, CNA territoriale Treviso, Confartigianato Imprese Treviso, Casartigiani Treviso, Confcooperative Unione Interprovinciale Belluno Treviso, Legacoop Veneto, Confesercenti Treviso, Confagricoltura Treviso, CIA Agricoltori Italiani Treviso, che nei giorni scorsi hanno presentato una serie di osservazioni congiunte al Comune di Mogliano. Mai così tante e mai così compatte nel prendere posizione sul destino dell’ex area Nigi, dove dovrebbe sorgere il supermercato Visotto.

Perché no

«L’area denominata ex Nigi è sicuramente da recuperare e integrare con il centro urbano, ma evitando – come purtroppo la Variante 1 al piano di assetto territoriale (Pat) consente – di adibirla all’insediamento di nuove strutture commerciali medio o grandi, quali supermercati o centri commerciali, che potrebbero influire sullo sviluppo del commercio e sulla vita del centro città e delle frazioni».

Le nove associazioni di categoria sposano quindi l’idea di rinunciare al progetto per «favorire una rigenerazione urbana più sostenibile, in un’ottica di area vasta» a Nord di Mogliano, tra l’asse viario storico del Terraglio e la nuova Tangenziale Nord. E rimarcano che a guidarle nella presa di posizione sono stati 5 punti, così riassunti: approccio di sistema, importanza della rigenerazione urbana senza consumo di suolo, attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale, vivibilità e fruibilità dei centri storici, rivisitazione delle procedure amministrative negli accordi tra pubblico e privato.

La storia dell’area

L’area dell’ex Nigi-Datalogic in origine accoglieva un maglificio, dalla fine degli anni Novanta i capannoni sono abbandonati. Nel frattempo, la proprietà passò di mano ma non se ne fece nulla: 15 mila metri quadri di cui 10 mila di superficie coperta lasciati al loro destino.

Quindi, nel 2016, la svolta: l’area finisce all’asta e viene acquistata dal gruppo Visotto, leader della grande distribuzione. Il progetto prevede di realizzare lì un supermercato di circa 4 mila metri quadrati con un beneficio pubblico stimato in 3,6 milioni di euro perché accanto alla zona commerciale verrebbe creata anche una cittadella della sicurezza con il posizionamento degli uffici di Protezione civile e polizia locale di Preganziol e Casier.

«Recupero a verde»

Ma le associazioni di categoria tengono il punto, nel nome di tre principi: «sostenibilità economica, socio-occupazionale e ambientale» ribadiscono che lo scenario migliore non è dato dalla nascita di un nuovo supermercato ma da «un integrale recupero a verde, ripristinando il più possibile le condizioni di naturalità dei suoli con la demolizione dei manufatti esistenti ed il trasferimento della cubatura in zone proprie e compatibili con l’edificato».

Oppure, in alternativa, il recupero integrale a verde con trasferimento della cubatura altrove, dell’area ex Nigi, per le nove associazioni, potrebbe diventare «un luogo di innovazione socio-territoriale con spazi pubblici come parco, strutture a impatto zero per uso collettivo quali spazio giovani, co-housing per anziani, orti sociali, spazio per le scuole, con accessibilità a prevalenza ciclabile».

La replica dell’amministrazione 

L’amministrazione comunale, tramite il vicesindaco e assessore alle attività produttive Giorgio Copparoni non tarda a replicare. «Quanto avanzato dalle associazioni di categoria è un parere formale sul quale faremo tutte le valutazioni e terremo conto se ci saranno dei contributi possibili. Tuttavia, dobbiamo ricordare la realtà: quella è un’area privata, che in origine era un sito produttivo, e sulla quale oggi si punta a insediare un’attività commerciale». Un’operazione da 18 milioni di euro con una perequazione vantaggiosa per il Comune rimarca il vicesindaco.

Si fa largo anche una riflessione su servizi e dislocazione sul territorio, conclude Copparoni: «Seguendo l’asse del Terraglio troviamo che Treviso ha il suo supermercato, Preganziol ne ha due, Mestre ha un grande park commerciale, non so se nei precedenti casi le associazioni di categoria abbiamo alzato la voce contro. Sta di fatto che anche Mogliano deve essere attrattiva in termini commerciali, parliamo di un territorio di 30 mila abitanti, e di un gruppo locale come Visotto che ha deciso di fare un investimento importante». —

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