Notaio evade dai domiciliari Va in prigione
Una vecchia conoscenza delle aule giudiziarie è finito (ancora una volta) dietro le sbarre: le porte del carcere di Santa Bona si sono nuovamente aperte martedì sera per il notaio trevigiano Vitantonio Laterza, classe 1937, originario di Taranto ma con un lungo trascorso professionale in città.
L'arresto è scattato dopo la decisione del Tribunale di Treviso di revocare la misura alternativa alla detenzione dopo che l'uomo, nel recente passato, era evaso dai domiciliari: il caso balzato agli onori delle cronache si era verificato nella scorsa estate, ma a quanto pare si sarebbero verificati altri episodi simili negli ultimi mesi, che avrebbero portato alla decisione del Tribunale.
Martedì pomeriggio è stata quindi notificata la revoca della misura dei domiciliari, eseguita nella serata dello stesso giorno dai militari dell'Arma, che hanno raggiunto l'uomo nella sua casa in zona Porti Santi Quaranta. Il notaio Laterza, che ha gestito a lungo lo studio di galleria Bailo, aveva collezionato nel corso degli anni un cumulo di pene dovuto a vari procedimenti giudiziari, dal peculato (aveva intascato o versato in ritardo i soldi che i clienti gli consegnavano per pagare i vari atti), all'omissione del versamento dell'imposta di registro per svariate migliaia di euro, per un totale di cinque anni e due mesi di reclusione. Il caso più eclatante si era verificato alla fine di giugno, quando il notaio – in regime di arresti domiciliari – aveva deliberatamente lasciato la propria abitazione per raggiungere il tabacchino di Porta Santi Quaranta, proprio nel momento in cui una pattuglia dei carabinieri controllava la sua presenza tra le mura domestiche. Un caso eclatante, ma non l’unico, appunto: un “vizietto” che gli ha riaperto le porte del carcere, anche se per ragioni anagrafiche potrebbe presto tornare a casa.
(a.d.p.)
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