«Non è una contraffazione» Bottega perde in tribunale

godega. Quelle bottiglie di prosecco non sono una contraffazione di quelle griffate da Bottega Spa, azienda vitivinicola con sede a Bibano di Godega di Sant’Urbano. Sconfitta in tribunale per l’azienda trevigiana che aveva denunciato Giuliano, difeso dall’avvocato Simone Guglielmin, e Cristian Tombacco (avvocato Crizia Andreatta), rispettivamente amministratore delegato e componente del consiglio di amministrazione della Società vinicola Tombacco con sede a Trebaseleghe. Al centro della contesa una commessa proveniente dalla Cina.

Secondo l’accusa i due, pur conoscendo «l’esistenza del marchio comunitario costituito da una rosa, del marchio tridimensionale rappresentato da una bottiglia color oro specchiata, del marchio rappresentato da una bottiglia color rosa specchiata, tutti appartenenti alla società Bottega, facevano contraffare tali marchi, facendo riportare la rosa su diverse bottigli di vino identiche per dimensioni e colori a quelle protette dai suddetti marchi, bottiglie di vino che vendevano ad una società cinese denominata Xinnanxing Food». E ieri il tribunale di Padova ha accolto le tesi difensive e ha assolto i due Tombacco e l’azienda perché il fatto non sussiste.

Non è la prima causa che vede protagonista Bottega Spa. Tra queste quella contro il marchio Cecchetto, con l’azienda di Godega che ha chiesto un milione di euro di danni per aver utilizzato delle bottiglie dorate per confezionare alcuni suoi prodotti. A dimostrazione di come l’attenzione e la concorrenza in ambito vitivinicolo sia alta c’è il testa a testa sul marchio delle “bottiglie lucenti” partito all’inizio dell’inverno del 2014, quando Bottega denunciò la cantina “ Ca’di Rajo e Terre di Rai ” di San Polo di Piave, proprietà di Bortolo Cecchetto, accusandola di aver contraffatto i marchi di sua proprietà. Bottega aveva infatti messo in commercio una serie di bottiglie avvolte in carta dorata, patinata rosa e argento. Cecchetto aveva in vendita altre bottiglie con la confezione simile. Ne scaturì il sequestro di oltre 40 mila bottiglie della casa vinicola di San Polo che però, in breve tempo, ottenne il dissequestro di tutta la merce dal tribunale di Riesame di Treviso. —

G.B.

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