«Non chiudo»: la sala slot sfida il sindaco

Il titolare della “Emirates” è stato multato ma non si piega all’obbligo di spegnimento alle 22: «Tutelo il mio investimento»
Di Claudia Stefani
Ferrazza agenzia foto film oderzo maria scardellato nuovo sindaco
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ODERZO. «Non chiuderò alle 22: devo tutelare la mia azienda». A parlare è Simone Gardin, il titolare della sala slot Emirates, già sanzionato due volte dall'amministrazione Scardellato per lo sforamento dell'orario di accensione delle slot.

Tutto deve essere spento alle ore 22, ma in due controlli degli agenti della polizia locale opitergina, uno avvenuto una sera alle 23 e il secondo avvenuto in un'altra serata a mezzanotte, le macchinette erano risultate ancora accese.

Non si tratta di una svista come nel caso del bar Zodiaco, il cui titolare Renzo Baldissin ha spiegato, di fronte al verbale da oltre 1.200 euro, che non era sua intenzione sforare l'orario delle macchinette ma che si era trattato di una coincidenza: i vigili erano entrati nel bar deserto, a parte la presenza di un avventore al bancone, alle 22.09 mentre il collaboratore di Baldissin era intento alle ultime pulizie prima di chiudere il locale.

Gardin viceversa non intende proprio spegnere le macchinette negli orari imposti dall'ordinanza comunale per difendere la sua attività. «Ho aperto recentemente la sala slot Emirates con un investimento da 200mila euro», spiega Gardin, «All'interno ci sono quattro dipendenti. Quando ho deciso di aprire la sala ho stilato un piano finanziario, che comprende anche le rate mensili della banca. Con l'ordinanza subentrata ad ottobre, che limita l'orario di utilizzo delle slot, il mio piano aziendale è diventato aria fritta. Non posso spegnere all'ora in cui vuole la sindaca perchè io devo tutelare la mia attività: devo pagare le rate della banca, le tasse e i miei dipendenti. Vorrei incontrare l'amministrazione comunale ma mi sembra chiaro che non ci sia la volontà di aprire un dialogo».

Gardin è un imprenditore del settore, titolare di una decina di sale slot con un totale di circa 65 dipendenti. Se l'ordinanza fosse stata approvata prima dell'apertura della sua sala, avrebbe certamente scelto un altro Comune.

«Mi sembra che ci sia in atto quasi una caccia alle streghe», osserva Gardin, «Vogliamo arrivare al proibizionismo per poi far accadere anche qui quello che è successo a Bolzano? Lì le restrizioni hanno portato alla diffusione di totem al posto delle slot: i totem sono apparecchiature all'apparenza utili per effettuare ricariche telefoniche, che con i trucchi del caso si collegano a decine di piattaforme di gioco on line localizzate all'estero e non autorizzate dai Monopoli di Stato». Conclude Gardin: «Contesto anche i dati che vengono forniti sulla ludopatia: non c'è alcun aumento di malati. Senza considerare poi tutti i giocatori di gratta e vinci, delle varie lotterie e del lotto: perchè quelli non vengono considerati? Ed il gioco d'azzardo on line in solitudine dalla poltrona di casa propria?».

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