Nollino nuova direttrice dell’Endocrinologia dell’Ulss 2 di Treviso
L’unità operativa alla dottoressa che aveva già preso le redini: «Focus su innovazione e telemedicina»
È la dottoressa Laura Nollino la nuova direttrice dell’Unità Operativa di Malattie Endocrine del Ricambio e della Nutrizione dell’Ulss 2 Marca Trevigiana. La nomina è effettiva dal 1° novembre 2025, ma Nollino guidava già il reparto del Ca’ Foncello da gennaio come sostituta del precedente direttore.
Nata nel 1979, laureata nel 2005 all’Università dell’Insubria e specializzata nel 2012 in Endocrinologia e Malattie del Ricambio all’Università di Padova, la dottoressa Nollino lavora al Ca’ Foncello dal 2013. In questi anni ha contribuito allo sviluppo di percorsi clinico-assistenziali integrati per le persone con patologie metaboliche e nutrizionali, portando avanti un approccio centrato sul paziente.
Parallelamente ha arricchito la propria formazione frequentando un Master in Public Health (MSc) alla London School of Hygiene and Tropical Medicine dell’Università di Londra, dove ha maturato una visione globale e intersettoriale della salute.
La nuova direttrice vanta anche esperienze in cooperazione internazionale: nel biennio 2019-2020 ha lavorato con Medici con l’Africa Cuamm in Mozambico, coordinando un programma per la gestione delle malattie non trasmissibili – come diabete e ipertensione – promosso dal Ministero della Salute locale e dalla World Diabetes Foundation.
«Alla dottoressa Nollino – commenta la Direzione Generale dell’Ulss 2 – vanno i migliori auguri di buon lavoro. Attenta all’innovazione, contribuirà a potenziare l’uso delle nuove tecnologie e della telemedicina nel trattamento del diabete e delle patologie metaboliche, promuovendo la cultura digitale e la collaborazione multidisciplinare in ambito sanitario».
La nomina arriva a pochi giorni dalla Giornata Mondiale del Diabete, e conferma la volontà dell’Ulss 2 di puntare su competenze qualificate e su modelli di cura sempre più sostenibili e centrati sulla persona.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
