Niente supplenze brevi ai bidelli, i presidi scrivono al ministro: «Cambiate quella norma»

Presidi costretti a fare i salti mortali per garantire l’apertura delle scuole e la sicurezza degli alunni quando si ammala un bidello. La Legge di stabilità vieta infatti di sostituire i docenti...

Presidi costretti a fare i salti mortali per garantire l’apertura delle scuole e la sicurezza degli alunni quando si ammala un bidello. La Legge di stabilità vieta infatti di sostituire i docenti assenti il primo giorno e, quanto ai collaboratori scolastici, di conferire supplenze prima del settimo giorno di assenza. Così nelle scuole per correre ai ripari i dirigenti scolastici hanno già messo in moto una serie di rimedi. «Nel caso di assenze dei collaboratori scolastici siamo costretti a chiedere al personale “ata” di fare gli straordinari», spiega la dirigente dell’istituto comprensivo Martini, Milena Valbonesi. «Quando riusciamo proviamo a spostare il personale da un plesso a un altro». A soffrire di più le scuole dell’infanzia, con alunni molto piccoli e spesso con un numero di collaboratori scolastici ridotto all’osso. Intanto è di ieri la pubblicazione di una nota del Miur sul sito dell’Ufficio scolastico di Treviso che di fronte alle continue segnalazioni di disagi che hanno fatto seguito al divieto di assegnare supplenze brevi, invita i presidi a conferire “in deroga” le supplenze. Ma la battaglia alla legge di stabilità che in quanto a supplenze brevi lega le mani ai presidi è già partita: «In accordo con l’Andis, sindacato dei dirigenti scolastici, abbiamo presentato all’Ufficio scolastico regionale tutte le nostre difficoltà oggettive», aggiunge Michela Busato, preside dell’istituto comprensivo Serena . «La gestione della questione è tutta in divenire. Intanto corriamo ai ripari. Con i miei collaboratori stiamo facendo una serie di ipotesi su come intervenire in caso di assenza di qualche collaboratore». Dal sindacato dei dirigenti scolastici di Cgil scuola giunge l’invito a nominare, pur in deroga, da subito supplenti in caso di necessità: «Prima di tutto viene la sicurezza degli alunni e il diritto allo studio», conclude Claudio Baccarini (foto), coordinatore dei presidi di Cgil scuola. «Per questo il dirigente può nominare il supplente da subito. Ma si tratta pur di una deroga e ai presidi viene chiesto di decidere sotto la propria esclusiva responsabilità. Per questo temo che saranno pochi i dirigenti pronti a chiamare i supplenti. La maggior parte non farà altro che porre rimedio con le poche risorse che ci sono, mettendo in croce i bidelli». (a.v)

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