Niente scuola nuova, bimbi nei container
La denuncia del sindaco: «L'assurdo patto di stabilità ci impedisce di costruire il plesso»

Il sindaco Bruna Battaglion
CASALE.
«Il patto di stabilità ci impedisce di costruire una nuova scuola, di cui il paese ha bisogno. Saremo costretti a fare lezione nei container». Il sindaco Bruna Battaglion lancia l'allarme. La legge di stabilità stritola il Comune. Fino al 2013 Casale ha azzerato il piano delle opere pubbliche. «Abbiamo già il terreno su cui realizzare il plesso, ma non possiamo spendere» denuncia il sindaco.
Il Comune, grazie agli accordi inseriti nel piano degli interventi, ha acquisito da parte di un privato la proprietà di un'area dove poter costruire il nuovo plesso scolastico. Si tratta di una zona centrale, in grado di servire il paese e le frazioni. A Casale è quanto mai urgente riuscire a realizzare una scuola: il boom demografico, sommato all'arrivo di giovani coppie e residenti dal Veneziano, ha farà lievitare nei prossimi anni il numero degli studenti. Ma la gogna della legge di stabilità impedisce all'amministrazione di spendere. Come fare, dunque, per rispondere ai cittadini? «Dovremo escogitare delle soluzioni provvisorie, in accordo con la direzione dell'Istituto comprensivo. La situazione è critica - spiega Bruna Battaglion - a Casale bisogna con la massima urgenza creare gli spazi per ospitare una quindicina di classi. Se la legge non cambierà, saremo costretti a mandare i ragazzi a scuola nei container». Proprio per non creare una situazione di insostenibilità economica per gli anni futuri, la giunta ha deciso di annullare il piano delle opere pubbliche nel triennio 2011-2013. Una scelta coraggiosa e per certi versi provocatoria, che dà la misura dello stato di estrema difficoltà in cui versano i Comuni. I sindaci sono costretti a fare i salti mortali per mantenere almeno i servizi essenziali ed il sociale, in un momento in cui sempre più famiglie bussano in municipio perchè colpite dalla crisi. E intanto anche Casale potrebbe aderire alla serrata delle case comunali lanciata dal primo cittadino di Caerano, Angelo Ceccato. Martedì è in programma un incontro, a cui parteciperà anche Battaglion, con i colleghi del Veneto decisi a non rimanere in silenzio davanti a questa situazione. Tra le proposte al vaglio c'è appunto quella di chiudere i municipi al mercoledì per risparmiare sulle spese e dare un segnale alle istituzioni superiori.
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